Come trovare la persona giusta

Trovare la persona giusta, certo. Su Google potete trovare tanto, forse troppo, su questo argomento, e in molti casi potrebbe essere fuorviante.

Ci viene in aiuto il saggiò sull’Irrazionalità di Sutherland, celebre psicologo e scrittore USA che dedica un intero capitolo alle persone che, a suo dire, ignorano le evidenze. Fai attenzione a questo passaggio perchè se la tentazione mentre leggi è quella di rispondere “io non ignoro mai le evidenze!“, potresti dover rivedere questo passaggio mentale in modo un po’ più critico. Cerchiamo di capirci: se sei qui probabilmente vuoi provare a capire come risolvere un problema, e per quanto sia improbabile farlo leggendo semplicemente dal web sull’argomento (così come non basta leggere tomi di ingegneria per essere realmente ingegneri bravi) è importante mettersi nel giusto atteggiamento mentale.

A breve parlerà del libro di cui proverò a spiegare alcuni passaggi in modo semplice e chiaro, ma prima devi sapere una cosa: molte delle cose che hai letto in giro, all’auto-motivazione alla crescita personale passando, ad esempio, per i libri di auto-aiuto oppure i corsi di seduzione basati su vari approcci, sono essenzialmente dei modi per affrontare il problema. Non entriamo nel merito della validità di quei sistemi, che in molti casi sono proposti da gente improvvisata che purtroppo vuole solo guadagnarci, ma proviamo a darti qualche input utile in modo gratuito in questa sede. E cosa c’è di meglio, in tempi difficili ed irrazionali (e anche privi di certezze) come quelli che viviamo che leggere qualcosa da quel celebre saggio incentrato sulla psicologia dell’irrazionalità?

Sutherland propone vari esperimenti sociali che mostrano il “perchè” le persone fanno scelte sbagliate, danno credito a persone manipolative, subdole e via dicendo – quando basterebbe imparare a dire di no, a volte – ma non è di questo che parleremo adesso. Se vuoi trovare la persona giusta devi, di fatto, rimettere in discussione quello che hai fatto finora, provando a capire come smussarlo e farlo meglio e partendo dal presupposto, ovviamente, che non c’è un sistema sicuro e valido al 100% per avere successo in questo ambito. Non c’è perchè viviamo in un mondo complicato, e se ci fosse un modo per avere successo stai sicuro che non sarebbe comunque applicabile per tutti gli esseri umani dato che, in molti casi (non in tutti per fortuna(, il nostro vantaggio avviene a svantaggio di almeno un’altra persona. Ma stiamo divagando per cui andiamo al sodo!

Sutherland afferma che, in genere, chi prenda una decisione come ad esempio “uscire la sera per conoscere qualche uomo o qualche donna“, soprattutto se “ha sempre fatto così” o crede che tutti facciano così (errore di generalizzazione grossolano, a ben vedere), diventa anche solitamente riluttante a cambiare idea o modificare l’approccio. Non che sia sbagliato uscire di casa, intendiamoci, ci mancherebbe altro, ma sicuramente non è corretto dare tutto questo peso alla prima scelta che abbiamo fatto, sopravvalutandone l’esito e gli effetti e dandogli troppo credito solo perchè la sentiamo “nostra”.

Se continui ad uscire e a prendere spallucce e due di picche, in sostanza, la cosa migliore che potresti fare è pensare ad un modo diverso, magari meno scontato (o più originale, se è il caso), per conoscere nuove persone, ad esempio. Ma devi vincere varie resistenze interne che ti faranno perseverare nell’errore, purtroppo, tanto più che questa persistenza nei soliti errori è frutto di bias cognitivi a cui tutti (questa volta, senza generalizzare) siamo soggetti. Ciò succede anche in presenza di prove schiaccianti che quella scelta è sbagliata, tanto che l’autore del libro – che trovate qui in italiano – riporta un esempio classico che sarà di consolazione per molti di voi: l’ammiraglio americano Kimmel il quale, qualche tempo prima dell’attacco di Pearl Harbor da parte dei giapponesi, ignorò deliberatamente varie prove di un assalto imminente, e ciò fa sensazione perchè, ad oggi, nel leggere la sua storia sembra quasi assurdo che si sia comportato in modo così “cieco”.

Per tenere fede alla propria strategia iniziale, perseverò nella stessa idea e, alla fine, la storia gli diede torto. Molte persone perseverano negli stessi errori per via di un malinteso senso di “coerenza”, ma in molti casi trovare uan strada nuova, anche se non sappiamo bene come andrà a finire, è sicuramente meglio che continuare a fare gli stessi esasperanti errori all’infinito. Stessa cosa che fanno molti manager di successo, peraltro: fanno fallire aziende da un giorno all’altro solo perchè “la procedura è questa“,  “abbiamo sempre fatto così” e perchè onorare la tradizione, in qualche modo, è più rassicurante nel breve periodo di quanto non sia, nel lungo, dover fronteggiare un fallimento.

Anche per trovare la persona giusta può valere lo stesso discorso, provando a trovare nuove frequentazioni, cambiando lavoro, città e giri che si frequentano. Qualcosa troverete anche voi! In breve: lasciate perdere i corsi di seduzione, non date peso a chi conferma che vi sentiate degli imbranati o abbiate bisogno di aiuto  in generale per cose del genere (cosa che uno sportello psicologico può sempre fornirvi, al limite anche gratis mediante l’azienda sanitaria locale), e considerate una cosa molto semplice: una modifica alla vostra socialità, in alcuni casi, potete provare a cambiare musica e trovare persone finalmente “Giuste” per voi, a patto che – non diemntichiamolo – siano anche loro giuste per voi. La reciprocità di una relazione è un aspetto immensamente sottovalutato dai più, mentre è “normale” pensare che l’innamorato debba fare qualsiasi cosa per l’altro, già messo automaticamente sul piedistallo, e violando la condizione di parità che dovrebbe essere alla base di qualsiasi relazione sessuale o sentimentale che sia.

Soprattutto, partite dal presupposto che è fondamentale, per un qualsiasi percorso di crescita personale, avere una buona opinione di se stessi: sembra strano, forse, ma è così. Avviene in modo subdolo, a volte, ed avviene per lo stesso motivo per cui i seguaci di un partito politico leggono solo giornali che gli danno ragione, senza mai confrontarsi con le ragioni dell’altra parte. Avere una buona e misurata opinione di se stessi, alla fine, non è una cosa che si fa dall’oggi al domani, ma conta tanto (e anche nella mia piccola esperienza “guidata” da un terapeuta, è stato così). E mi piace chiudere questo articolo citando il libro suddetto, in un passaggio che mi è piaciuto molto:

È stato appurato che le persone tendono a frequentare altre persone che la pensano come loro. Se si ha una buona opinione di se stessi, non sorprende affatto che si desideri interagire con individui che condividono questa opinione. Ma da uno studio condotto in alcuni college americani è emerso che gli studenti che avevano una bassa opinione di se stessi preferivano dividere la stanza con altri studenti che avevano un giudizio negativo su di loro piuttosto che con chi li teneva in grande considerazione. In pratica cerchiamo conferme all’idea che abbiamo di noi stessi, anche quando questa idea è negativa. (Irrazionalità, Perché la nostra mente ci inganna e come possiamo evitarlo, Stuart Sutherland , Ed. Lindau)

Foto di Tatyana Kazakova da PixabayQuesto articolo non sostituisce il parere di uno psicologo.

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