Tutto inizia nel 2020, anno di svolta: partendo dalla pubblicazione di vari video porno non consensuali, Pornhub viene attaccata frontalmente da VISA e Mastercard, che gli annullano l’accordo commerciale per l’accesso alla piattaforma a pagamento Pornhub Premium. La piattaforma è stata costretta a cancellare in poche ore milioni di video, anche tra quelli che erano legalmente stati caricati da pornostar, ed è così iniziata una nuova era per il porno digitale – in cui, quantomeno, molte persone che avevano visto pubblicare video privati a loro insaputa sono potuti uscire parzialmente dall’incubo. Alla base del sito, i canadesi di MindGeek, società leader nel settore a luci rossi con fatturati incommensurabili e per lo più non noti ufficialmente ().

La pornografia rimane un aspetto legato alla libertà individuale di usufruirne, ed è normale (secondo noi) difenderla dagli attacchi eccessivamente moralistici di certuni (che in Italia non mancano e ogni tanto si affacciano, ndr). Da allora, per Pornhub, sono iniziati tempi veramente difficili anche su altri fronti.

Ban da Instagram

Instagram ha disabilitato l’account ufficiale di Pornhub sabato, in quello che Pornhub definisce l’ennesimo esempio della piattaforma di proprietà di Meta che discrimina l’industria per adulti. In seguito alla chiusura dell’account Instagram di Pornhub, il National Center on Sexual Exploitation, un’organizzazione americana sostanzialmente anti pornografia, ha inviato un comunicato stampa che si prendeva sostanzialmente il merito dell’oscuramento dell’account Instagram di Pornhub.

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NCOSE avrebbe, secondo i rappresentanti di Pornhub, intenzionalmente fuorviato l’opinione pubblica e la stampa sul vero motivo per cui l’account Instagram non sarebbe più attivo: secondo un portavoce, infatti, “Instagram non accetta dettami commerciali da fanatici anti-porno, in particolare quelli con note storie di propagazione di informazioni false e politiche estremiste contro le prostitute. In realtà, il nostro account è stato temporaneamente disabilitato, come è successo molte volte in passato a causa della censura eccessivamente cauta di Instagram verso l’intera industria per adulti, un fatto che migliaia di artisti adulti affrontano ogni giorno nonostante non violino nessuno dei termini di servizio di Instagram. Non vediamo l’ora che il nostro account venga riattivato, come sempre è avvenuto in passato.

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Ad oggi, l’account Instagram di Pornhub non è ancora disponibile.

Ban da Youtube

YouTube ha successivamente rimosso il canale di Pornhub per via di più violazioni delle linee guida della community, come riportato da The verge. Secondo Youtube, l’account di Pornhub avrebbe violato la politica sui collegamenti esterni, aspetto su cui la piattaforma è da tempo molto rigida e vieta agli Youtube di inserire link a siti per adulti all’interno delle descrizioni dei video. Cosa che evidentemente non sarebbe stata rispettata, ed è anche possibile che ci sia un errore di attribuzione di mezzo (qualche Youtuber che potrebbe aver linkato il proprio profilo Pornhub, ad esempio).

Il canale YouTube di Pornhub aveva quasi 900.000 iscritti prima di essere rimosso, afferma di aver sempre pubblicato contenuti safe rispetto alla piattaforma in cui si trovava. La società ha anche applicato un limite di età ai video pubblicati su YouTube che richiedeva agli spettatori di avere almeno 18 anni e “nega con veemenza” le affermazioni di aver pubblicato o collegato a contenuti per adulti.

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Non avrebbe torto, a questo punto, il portavoce nel sostenere che Pornhub sia vittima del pregiudizio e delle circostanze, accusata a prescindere di aver violato le norme e probabilmente colpita, suo malgrado, da un tasso di moralismo al di sopra della media.

Di leultime.info

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