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Quindi l’uomo primitivo vive effettivamente in due mondi. La realtà fisica è anche realtà spirituale. Il mondo fisico è innegabile e il mondo degli spiriti ha per lui un’esistenza altrettanto reale, non soltanto perché lo crede, ma per la sua ingenua consapevolezza delle cose spirituali. Qualora il contatto con la civiltà e la sua disastrosa illuminazione gli facciano perdere la dipendenza dalla legge spirituale, il primitivo degenera. (p. 232; 1985) ( Carl Gustav Jung )

[…] quindi Casablanca non è un film: è molti film, un’antologia. Fatto a casaccio, si è probabilmente fatto da solo, se non contro la volontà dei suoi autori ed attori, almeno al di là del loro controllo. Ed è per questo motivo che funziona, a dispetto delle teorie estetiche e sull’arte di girare film. Perché in esso si svela con forza quasi tellurica il potere della Narrativa stessa, senza che l’Arte intervenga a disciplinarla. (da Casablanca, or, the Clichés are having a ball) ( Umberto Eco )

[…] l’altro come tale […] lo scriveremo, se vi garba, con un’A maiuscola. Perché con un’A maiuscola? Per una ragione indubbiamente delirante, come ogni volta che si è obbligati ad apportare dei segni supplementari a ciò che ci dà il linguaggio. Questa ragione delirante è qui la seguente. Tu sei la mia donna — dopo tutto che ne sapete? Tu sei il mio maestro — in effetti, ne siete così sicuri? Ciò che precisamente costituisce il valore fondante di queste parole, è ciò cui si mira nel messaggio, […], è il fatto che l’altro è lì in quanto altro Assoluto. Assoluto, cioè è riconosciuto, ma non è conosciuto. (p. 45) ( Jacques Lacan )

La dottrina del peccato originale è fondamentale per capire perché le donne cattoliche abbiano di fatto collaborato all’oppressione di se stesse. La condizione di debito spirituale permanente tiene infatti in piedi una situazione parallela di ricatto stabile, giocata di continuo dal pulpito al confessionale, dal linguaggio del catechismo a quello della liturgia. Se non si capisce il meccanismo non si comprenderà mai la docilità, e persino la complicità, di tutte le donne credenti che nei secoli si sono dovute forzatamente veder rappresentate solo con l’immagine e il ruolo che altri avevano deciso per loro. Una immagine che solo fino a un certo punto è quella di Maria. Anzi, si potrebbe affermare che alla costruzione di una figura di donna docile e funzionale sia stata piegata anche la madre di Cristo, attraverso un processo di progressiva eliminazione dal racconto popolare di tutti gli aspetti della sua figura che non sostenevano questa rappresentazione. ( Michela Murgia )

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