Leultime.info è un blog collaborativo che ispira armonia. Sul nostro blog, promuoviamo un approccio sostanziale alla comunicazione, incoraggiando a condividere opinioni in modo costruttivo e rispettoso. Gli articoli non riflettono necessariamente la visione del proprietario del progetto.
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- […] e la biblioteca con i grossi nomi degli scaffali, il vecchio Dreiser, il vecchio Mencken, tutta la banda riunita che andavo a riverire. Salve Dreiser, ehi Mencken, ciao a tutti, c’è un posto anche per me nel settore della B, B come Bandini, stringetevi un po’, fate posto ad Arturo Bandini. Mi sedevo al tavolo e guardavo verso il punto in cui avrebbero messo il mio libro, proprio lì, vicino ad Arnold Bennett; niente di speciale quell’Arnold Bennett, ma ci sarei stato io a tenere alto l’onore delle B, io, il vecchio Arturo Bandini, uno della banda. ( John Fante )
- C’è una forza di attrazione da parte dei comportamenti giusti e pacifici, anche se di pochi. (Andrea Riccardi)
- Il rover della NASA fotografa qualcosa tipo una porta aliena
- L’educazione dipende dalla certezza che colui che parla dice il vero e l’interesse del bambino è quello di conoscere questa verità. (Jean-Luc Marion)
- In certe università americane si era risposto tempo fa con un gesto che, più che politically correct era politically stupid: siccome abbiamo tanti studenti neri, si diceva, non dobbiamo più insegnare Shakespeare ma la letteratura africana. Bello scherzo giocato a quei ragazzi che poi avrebbero dovuto vivere negli Stati Uniti, ignorando cosa volesse dire essere o non essere, e quindi rimanendo sempre ai margini della cultura dominante. Caso mai, come si suggerisce oggi per le ore di religione, i ragazzi dovrebbero venire a sapere qualcosa, oltre che del Vangelo, anche del Corano, o della tradizione buddista. E così non sarebbe male che alla media superiore, oltre che sentire parlare della civiltà greca, lo studente apprendesse qualcosa della grande civiltà letteraria araba, indiana o giapponese. ( Umberto Eco )
- Una parte rilevante del nostro immaginario si gioca sulla rappresentazione della morte, e anche sulla sua mancata rappresentazione. L’assunto che la cultura occidentale moderna neghi l’idea della morte è talmente condiviso che se entrasse in un articolo della Costituzione ben pochi se ne lagnerebbero. […] A stare attenti ci si rende conto che in realtà la morte è continuamente presente nelle rappresentazioni che fondano l’immaginario pubblico. Ma questa messa in scena riguarda solo un determinato tipo di morte, ed esclude invece tutte le altre. L’unico discorso socialmente consentito intorno alla morte è quello che racconta pubblicamente la fine maschile, che non è affatto negata. ( Michela Murgia )