Nel firmamento celeste, una tra le costellazione che gode di maggior fama è certamente l’orsa maggiore.
La mia generazione la conosce soprattutto grazie al manga di Hokuto no Ken (Ken il guerriero da noi), ma in verità essa è sempre stata circondata da miti e leggende.
Ecco la storia dell’orsa maggiore come in pochi la conoscono davvero.
L’orsa maggiore, che forma ha?
Di recente si discute sul perché delle stelle allineate a forma di “Mestolo” dovrebbero sembrare un’orsa o un carro (altro nome della nostra costellazione), ma in realtà ognuno c’ha sempre visto un po’ quello che vuole.
Facilmente riconoscibile da ogni angolo dell’emisfero boreale (essendo anche tra le più grandi visibile ad occhio nudo) era già stata scoperta dai sumeri secoli e secoli fa.
I sumeri le diedero il nome di MAR.GID.DA, che significa letteralmente “carro”, ma anni dopo, gli Egiziani, ci videro un ippopotamo.
Tra i romani l’orsa maggiore era conosciuta come Septem Triones, i sette buoi incastonati in cielo dei quali è guardiano “boote” – nome di una costellazione vicino, traducibile ai giorni nostri come bifolco.
I Galli ci videro un cinghiale (che sia stato Obelix a scoprirla?), per gli inglesi era una normalissima casseruola, mentre gli arabi ci videro in feretro.
Gli indiani d’America riconobbero in lei la figure di un orso, ma nel corso dei secoli assunse sempre nuove interpretazioni (qualcuno ci video una chioccia seguita dai pulcini ed altri una mannaia), ed i miti e le leggende si legarono anche in queste interpretazioni.
Miti e leggende sull’orsa maggiore
A causa della precessione degli equinozi un tempo la costellazione era più vicina al polo celeste, si ipotizza dunque che il termine “artico” sia derivato dalla parola árktos che in greco significa “orso”. Ma non ci sono prove davvero concrete a riguardo.
Tra i miti greci legati all’orsa maggiore due sono i più conosciuti.
Il primo vede l’orsa minore e l’orsa maggiore come le due nutrici di Zeus, Adrastiea ed Ida, che si presero cura di lui da bambino per salvarlo da Crono prima che potesse divorarlo. Come ringraziamento per averlo allevato Zeus pose in cielo Adrastiea con le sembianze di orsa maggiore e Ida con quelle di orsa minore.
L’altro mito vede nell’orsa maggiore come la ninfa Callisto. In base alle leggende la si é vista come ninfa dei boschi o come la figlia vergine di Licaone, re dell’Arcadia, che faceva parte del corteo di Artemide.
Quando il farfallone di Zeus si innamorò di lei la trasse in inganno e la ingravidò. Callisto cercò di nascondere la gravidanza come meglio poté, ma quando fu scoperta da Artemide fu tramutata in un’orsa – dopo aver partorito il figlio ovviamente, Arcade.
Quando arcade compì quindici anni, durante una battuta di caccia, uccise sua madre dalle sembianze d’orso ed a causa di ciò lei fu portata in cielo divenendo l’orsa maggiore, mentre suo figlio divenne la costellazione boote.
Era, moglie di Zeus, quando scopri il tradimento del marito puní Callisto (per la serie “cornuta e mazzata) maledicendola non facendo mai tramontare la costellazione e condannandola ad un’eternità priva di riposo.
Sono tante le storie che accompagnano l’orsa maggiore ed anche se ormai l’uomo ha smesso di alzare lo sguardo sognante al cielo chissà che in futuro non sia fonte di nuovo miti e leggende.
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