È fissata per oggi alle 13 la cerimonia di insediamento del nuovo governo Draghi, che dovrebbe iniziare oggi stesso i lavori con la prima riunione del Consiglio dei Ministri. La questione pone il problema del rinnovo del DPCM, dato che il 15 febbraio scadrebbe (in teoria) il divieto di spostamento tra regioni, mentre il 5 marzo (sempre solo formalmente) l’ultimo DPCM emanato da Giuseppe Conte. La questione del nuovo DPCM si scontra, com’era ovvio, con la crisi di Governo tuttora in corso di risoluzione: perchè ovviamente un eventuale (e secondo noi improbabile) “libera tutti” si scontra con troppi rischi di nuove esplosioni del contagio da coronavirus.
Sui siti ufficiali governativi, al momento in cui scriviamo, non c’è traccia di alcuna notizia ufficiale su un nuovo DPCM, che quindi dovrebbe essere confermato o eventualmente allentato, al più. La linea rimane, o dovrebbe rimanere, anche per il nuovo Governo nell’ordine di grandezza della prudenza: se è vero che in teoria il DPCM potrebbe decadere se non venisse deciso nulla, ci permettiamo di sostenere che la cosa rimanga nell’ambito della pura ipotesi. Difficile insomma che si lasci cadere la cosa per mancanza di tempo, e al tempo stesso la possibilità di un nuovo DPCM non è scontata, date le tempistiche in ballo. Ovviamente è plausibile che si sia riformato con tempistiche più brevi per evitare di “non decidere”, come pressappoco si è fatto da quando Conte non è più Presidente. Il rischio di non fare nulla è ovviamente enorme, e muoverebbe in una direzione assolutamente inedita per il nostro paese rispetto alle linee, quasi tutte prudenziali e restrittive, stabilite dagli altri paesi.
Nel concreto, saranno anche da valutare, con esiti difficili da prevedere, le possibilità di allentare leggermente il coprifuoco, ed è possibile che molti presidenti di regione facciano pressing sul Governo per qualche allentamento (mantenendo ovviamente il controllo della temperatura, l’uso delle mascherine, l’igienizzazione delle mani ed il distanziamento obbligatorio) in tema palestre, cinema, teatri e piscine. Cinema e teatri, in teoria, potrebbero riaprire progressivamente e con cautela a partire dal 6 marzo, anche se restiamo ad oggi nel campo delle pure ipotesi.
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