La tendenza ad attribuire i comportamenti altrui a fattori di temperamento è molto diffusa, ma potrebbe essere completamente falsa – o addirittura del tutto irragionevole. Un esempio a riguardo potrebbe essere quello dei caratteri “introversi” ed “estroversi” delle persone, tanto che è vero che un po’ a tutti è capitato di notare aspetti introversi in persone che normalmente sarebbero “re del party“, o viceversa (nerd timidi che diventavano propositivi e brillanti in certi contesti). Uno sfortunato colloquio di lavoro, ad esempio, potrebbe terminare prima del tempo soltanto perchè il candidato si è presentato in anticipo sul posto, suscitando antipatie o imbarazzi da parte dei recruiter che magari stavano facendo pausa lavoro o pranzo.
Di fatto, pero’, come si sarebbe comportato chiunque altro al suo posto? Quanto contano le circostanze nella valutazione? Nello specifico, è vero o no che qualsiasi altro candidato in quella posizione scomoda sarebbe stato mal giudicato per questo?
Tratti caratteriali come introversione ed estroversione sono, di fatto, considerati come caratteristiche fondanti di un individuo – ma in molti casi finiscono per essere molto più instabili di quanto si possa pensare. Ci sono persone che possono essere disoneste in una situazione ed oneste in una immediatamente successiva, possono diventare irritabili quando erano adorabili fino a poco prima, e così via. In alcuni test psicologici effettuati sul campo, ad esempio, si è visto che il semplice porre una domanda in un certo modo tende a far adagiare la risposta della persona sui toni della domanda stessa: per cui se uno ad esempio chiede “Cosa faresti per ravvivare un party?” otterrà facilmente risposte “estroverse”, così come una domanda opposta del tipo “Cosa ti da’ fastidio nelle feste molto vivaci?” provocherà più di frequente risposte “introverse”.
Pensiamoci bene, pertanto, prima di affibiare etichette del genere ai nostri amici e conoscenti, e ricordiamoci sempre di valutare anche la situazione in cui ci si trova. Quando siamo intrappolati da uno stereotipo, tuttavia, tendiamo a effettuare quella che si chiama correlazione illusoria, che rappresenta un tipico bias psicologico secondo il quale la nostra mente crea, per motivi esperienziali e privi di fondamento, associazioni mentali o di idee quanto non vere e proprie relazioni tra due o più elementi (fonte). La ricerca delle cause degli eventi, peraltro, fa parte della natura umana ed è particolarmente soddisfacente da effettuare: questo vale anche nel caso in cui si tratti di false cause.
Foto di DanaTentis da Pixabay
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