In ambito tipografico esistono delle precise convenzioni che è necessario seguire al fine di quantificare forme e dimensioni dei caratteri usati in un testo; in generale possiamo distinguere tra misure assolute e misure relative. La misurazione, a livello pratico, può avvenire con strumenti quali il tipometro, utile per quantificare precisamente corpo, giusta o interlinea dei caratteri.
La principale unità di misura utilizzata oggi in tipografia è comunque il punto (point), abbreviato come pt, che viene chiamato anche punto elettronico o punto PostScript. Il pt ha assunto varie misure a seconda delle epoche e dei luoghi, fino al sopraggiungere delle tecnologie digitali: ad oggi 1 pt corrisponde ad 1/72 di pollice, ovvero a 0,35278 mm.
Assolute
- La classica misura assoluta dei font è il cicero, che equivale a 4,18584 mm; viene usata tipicamente per misurare le altezze.
- esistono poi varie misure di punto tipografico, tra cui ricordiamo il punto Fournier (1/12 cicero), punto Didot (1/72 di un cicero), punto tipografico americano (0,35145 mm), punto postscript (1/72 di pollice) e così via.
- pica: 1 pica (misura le larghezze) = 12 punti (o 1/6 di pollice)
Relative
- em: una em è una unità di misura utilizzata nel campo della tipografia. L’unità è definita in funzione di uno specifico tipo di carattere, e quindi è di lunghezza variabile. Una em è considerata equivalente alla larghezza della lettera “M” maiuscola in un particolare tipo di caratteri.
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