In una recente intervista il celebre mago Silvan, “il re dei maghi” che tutti abbiamo amato e apprezzato (sia per la tecnica che per la sobrietà) affermava di non essere per nulla meravigliato dal dilagare di terrapiattisti, tromboni ostili alla tecnologia e novax a cui assistiamo oggi. Secondo lui la gente, infatti, secondo il celebre illusionista ama credere alle cose, più che volerle capire. È proprio questo il presupposto da cui bisognerebbe partire prima di blastare il prossimo, cosa che da’ forse soddisfazione sul momento ma poi non risolve il problema.
Dicevamo, perchè il muro contro muro da parte dei razionalisti nei confronti dei vari complottardi, dai novax e terrapiattisti vari non funziona più? Ammesso che abbia mai funzionato, in effetti, già qui ci sarebbe da discutere: sono i social a creare un effetto rigorosamente polarizzato e divisivo, polarizzando i pareri tra due estremi privi di vie di mezzo, in un mondo in cui nessuno cambia mai idea (vedi anche, a riguardo, il bel saggio Misinformation). Ad oggi ognuno di noi, stando ad una stima ufficiale, su 10 amici e conoscenti, potrebbe averne fino a 3 o 4 su posizioni negazioniste, “scettiche” o no-vax; ed è questo ciò di cui si dovrebbe parlare.
La logica da debunker, per quanto brillante, è a volte autoriflessiva e trombonistica, e ciò non giova a ciò che dovrebbe (difficilmente un debunker convincerà un complottista). Quella da negazionista / uomini e donne liberi/e (cit.) è invece monolitica, non contraddicibile e non si può mettere in discussione (se lo fai sei un “servo del sistema” o uno “schiavo”; ma allora che parliamo a fare, meglio andare a bere un drink, in attesa della fine dell’umanità). Una logica negata che sembra, ironicamente, molto simile alla clinica per litigare dei Monty Python, in cui una persona paga, addirittura, solo per sentirsi contraddire acriticamente.
This is just contradiction!
Il mondo dei maghi può diventare, a questo punto, una straordinaria metafora dei tempi in cui viviamo, parafrasando l’intuizione brillante di Wu Ming 1 nel suo La Q di Qomplotto. Un libro che stiamo citando più volte perchè lo abbiamo molto apprezzato, e perchè secondo noi è in grado di farci capire meglio il mondo caotico in cui viviamo, nostro malgrado. La tecnica della misdirection è ciò che, indirettamente, finiscono per fare sia alcuni complottisti che alcuni debunker: i primi, infatti, parlano di complotti inesistenti deviando l’attenzione su ciò che sarebbe più importante considerare, i debunker si ostinano a ribadire idee in cui, di fatto, raramente “convertono” qualche complottista e si danno semplicemente ragione tra di loro. Nel frattempo, ed è preoccupante quanto sottovalutato, prosegue l’opera di inversione dei significati e di manipolazione della realtà, non si sa bene a che scopo se non a quello di effettuare un bias di conferma: in sostanza, ognuno di noi continua a credere ciò che ha sempre creduto, e che crederebbe lo stesso. Cui prodest, direbbero i complottisti?
Un esempio di misdirection, per la cronaca: il celebre trucco del gorilla e del gallo. Guardate il video fino alla fine e capirete cosa si intende per fuorviare l’attenzione del pubblico dai problemi reali. I complottisti spiccioli che ormai dilagano, a nostro avviso, rischiano di fare un enorme favore al “sistema” che dicono di voler combattere, dato che le masse che spingono contro green pass e vaccini (e che ieri erano no mask, domani chissà che cosa negheranno) sono sempre infinitamente più piccole di quelle che avrebbero dovuto andare in piazza, a suo tempo, a difendere i propri diritti.
Il confronto testa a testa, di fatto, rischia di essere più improduttivo che mai, dato che le due parti saranno fossilizzate nelle rispettive posizioni e dato che, soprattutto, l’essere “negazionisti” (qualsiasi cosa significhi oggi, quando a volte sarebbe forse più adeguato il termine “riduzionisti”) è diventata una moda di comodo, un paravento per darsi un tono da parte di chi, anche per colpa di una campagna media scellerata e faziosa, ha paura del vaccino più di quanto ne abbia del virus (a torto, a nostro avviso).
Se i debunker continuano a ribadire un altezzoso scetticismo alle paranoie di complotto non se ne esce: e forse, a questo punto, l’unica soluzione è quella non di barricarsi ma di cambiare atteggiamento, di mostrare come funzionano le cose con la stessa logica con cui Penn & Teller, ad esempio, fanno trucchi di illusionismo clamorosi, spiegano molto spesso come li abbiano fatti e ciò nulla toglie al fascino delle loro esibizioni. Arroccarsi nell’idea che la scienza non sia democratica può andare bene fino ad un certo punto, perchè se tutti dovrebbero vaccinarsi l’unico modo è universalizzare la scienza stessa: se rimane a vantaggio di pochi, quei pochi saranno comunque in minoranza ed il problema sarà irrisolvibile per definizione.
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