L’Istituto Superiore di Sanità conferma ciclicamente l’importanza dello sport nella vita di adulti e bambini, con benefici tangibili nella vita di tutti. La definizione di attività fisica deriva direttamente dall’OMS, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), che va a definirla come “qualsiasi movimento corporeo prodotto dall’apparato muscolo-scheletrico che richiede dispendio energetico”.
Nel nostro paese sono diversi milioni di persone che praticano sport e lo seguono assiduamente in ogni modo diverso, restando continuamente aggiornati di notizie, statistiche, risultati o pronostici di oggi sulle diverse discipline sportive che si trovano in rete.
L’International Society of Sport Psychology (ISSP), grazie a numerose ricerche, sottolinea come l’attività fisica, se praticata in modo continuato, può portare a miglioramenti sotto il profilo psicologico sia a breve termine che sul lungo periodo. Una volta che l’attività sportiva diviene routine l’influenza positiva si potrà riscontrare nella percezione che ciascun individuo ha di sé, avendo così un impatto migliorativo sull’autostima, ma non è l’unica nota positiva. A ciò si aggiunge una maggior prontezza mentale e soprattutto un’azione positiva accertata su patologie quali osteoporosi, ipertensione e disturbi dell’umore, per citarne solo alcune. Questo avviene poiché durante l’attività fisica il corpo rilascia endorfine che producono effetti in grado di incidere direttamente sull’umore.
Risalgono al 2020 le linee guida dell’OMS riguardo l’attività fisica: in modo particolare si vanno a delineare le fasce d’età e la relativa attività che dovrebbe essere praticata per ottenere benefici su corpo e mente, in solo in parte già citati nel paragrafo precedente. Lo slogan del documento è “Every move counts”, traducibile in “Ogni movimento conta”. L’obiettivo principale è quello di scoraggiare il più possibile una vita esclusivamente sedentaria favorendo uno stile di vita più attivo. Per quanto riguarda bambini e adolescenti, in una fascia compresa tra i 5 e i 17 anni, generalmente si auspica la pratica di uno sport per almeno tre volte a settimana, oltre ad una media di 60 minuti al giorno di attività fisica aerobica, di intensità moderata (quale può essere, ad esempio, una passeggiata o una corsa lenta). Per quanto riguarda gli adulti (fascia d’età tra i 18 e i 64 anni), la pratica consigliata è di almeno 150-300 minuti settimanali di attività moderata e di 75-150 minuti di attività vigorosa. Le indicazioni però proseguono anche per quanto riguarda gli anziani e per sottogruppi di popolazione, quali ad esempio le donne in gravidanza, le persone con disabilità o quelli con patologie croniche.
Negli ultimi documenti rilasciati in collaborazione tra OMS e OCSE si ribadisce come l’aumento dell’attività fisica tra la popolazione dell’Unione Europea contribuirebbe ad evitare oltre 10.000 morti premature, oltre ad un numero estremamente maggiore riguardo la prevenzione dalle malattie cardiovascolari, depressione e tante altre patologie. È indubbio però che non bastano report e documenti del genere a incentivare la popolazione a praticare attività fisica e per incentivare lo sport occorrono adeguate politiche volte a sostenerlo. Dai programmi studiati per le scuole a direttive che mirano un ampliamento dell’accesso alle strutture sportive. Ultime, ma non certo per importanza, sono le politiche di progettazione urbana, incentivando ad esempio la creazione di parchi e un ampliamento delle piste ciclabili.
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