EventBrite la conosciamo tutti: si tratta dell’app per procurarsi biglietti per eventi in zona, oppure scoprire le cose da fare di oggi, domani o tra una settimana. Grazie ad una semplice registrazione, e soprattutto nelle grandi città, è un’app davvero molto divertente e sicuramente comoda. In Florida, negli USA, hanno pensato di sfruttarla per distribuire i vaccini tra le persone che ne hanno più bisogno. È quello che riporta MotherBoard Vice, all’interno di un piano vaccinale di distribuzione che coinvolge lo stato, il governo federale, i vari ospedali ed Eventbrite.
Attraverso Eventbrite, il dipartimento della salute dello stato della Florida – a quanto pare – ha collaborato con i vari dipartimenti sanitari della zona per organizzare i test anti-COVID-19 e la vaccinazione prioritaria di individui di età di almeno 65 anni. Anche fornitori di servizi sanitari come Baycare, uno dei più grandi sistemi sanitari dello stato, hanno utilizzato Eventbrite per organizzare programmi di vaccinazione. Procurarsi il vaccino per il Covid, del resto, non sembra essere esattamente importante ed arduo come procurarsi un biglietto per un concerto in vendita limitata, per cui le perplessità da parte degli esperti non mancano.
Ci sono effettivamente problemi tecnologici e pratici con l’uso di questo tipo di metodo: anzitutto, la diffusione di internet come mezzo, che è limitata anche negli Stati Uniti e non sembra coprire le effettive necessità della popolazione. Che quindi, senza mezzi termini e senza banda larga, rischia di rimanere tagliata fuori, soprattutto tra le famiglie ed i nuclei più disagiati.
Analogamente a un biglietto per un concerto, le persone che possono navigare rapidamente nel sito Web di Eventbrite prima che i posti si esauriscano si trovano di fatto in una posizione più vantaggiosa per ottenere il vaccino. Sebbene la vaccinazione in questo momento sia limitata ai gruppi prioritari, in particolare le persone di 65 anni o più, i più vulnerabili tra loro hanno anche le minori probabilità di essere in grado di registrarsi attraverso questo metodo. C’è anche un’ulteriore preoccupazione in ballo, ovvero la possibilità di effettuare (solo in teoria) il cosiddetto scalping, cioè attaccare (da un punto di vista informatico) i server di Eventbrite mediante degli script per procurarsi i biglietti più velocemente degli altri, escludendo così le persone che effettivamente ne avrebbero diritto. Certo è un caso peggiore che non è detto che accada, ma se qualcuno dovesse accorgersi di questa possibilità e potesse davvero farlo non sarebbe certamente una condizione ideale.
Questa pandemia, di cui inizia per fortuna a vedersi la fine grazie al vaccino che si sta inoculando anche in Italia, sta mettendo a dura prova la nostra società, e sottolinea l’importanza di essere informati adeguatamente e di saper utilizzare le tecnologie per non rimanere, nostro malgrado, tagliati fuori.
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