Bias cognitivi: cosa sono e come ci influenzano

I bias cognitivi sono molto studiati negli ultimi anni, dato che finiscono per influenzare inconsciamente la nostra vita quotidiana. Da sempre argomento di discussione tra neuroscienze e psicologia, i bias cognitivi noti sono oltre 300 e riguardano trasversalmente il mondo del lavoro, quello delle relazioni personali e via dicendo.

Cosa vuol dire bias

L’origine della parola è incerta: la parola “bias” potrebbe derivare dall’antico francese “biais”, che significa “obliquo, inclinato”. Questo termine potrebbe essere stato influenzato anche dalla parola medio-inglese “byas”, che significa “un lato, una porzione laterale”. Entrambi questi termini, “biais” e “byas”, erano usati per descrivere un tessuto tagliato in modo obliquo o inclinato rispetto alla direzione del tessuto, il che dava al tessuto un aspetto distorto o inclinato.

In seguito, il termine “bias” è stato adottato per descrivere una distorsione o inclinazione nella cognizione o nella decisione, come un bias cognitivo.

Ad oggi, la parola “bias” è utilizzata in vari contesti per descrivere una varietà di distorsioni o inclinazioni, sia fisiche che mentali.

Come ci condiziona il bias

Ci sono molti bias cognitivi che possono influire sulle nostre percezioni e decisioni in situazioni quotidiane come i colloqui di lavoro o le relazioni romantiche. Di seguito sono riportati alcuni esempi:

  1. Effetto di conferma: Questo bias cognitivo porta le persone a cercare, interpretare e ricordare le informazioni in modo che confermino le loro convinzioni preesistenti. Ad esempio, durante un colloquio di lavoro, un intervistatore potrebbe cercare di confermare la sua convinzione iniziale che un candidato non è adatto per il ruolo, ignorando o minimizzando le informazioni che suggeriscono il contrario.
  2. Bias dell’ancoraggio: Questo bias si verifica quando le persone si aggrappano a informazioni iniziali (l’ancora) per prendere decisioni successive, anche se queste informazioni iniziali sono in realtà poco pertinenti o poco significative. Ad esempio, un datore di lavoro potrebbe basare la sua decisione di assumere o meno un candidato in base al loro stipendio precedente, anche se questo non è necessariamente un indicatore affidabile delle loro capacità.
  3. Effetto di proiezione: Questo bias porta le persone a vedere gli altri in modo che riflettano i loro stessi atteggiamenti, emozioni e motivazioni. Ad esempio, se una persona si sente insicura in una relazione, potrebbe proiettare questa insicurezza sul partner, vedendolo come distante o poco interessato, anche se questo non è necessariamente il caso.
  4. Effetto di negatività: Questo bias si verifica quando le persone danno maggior peso alle informazioni negative rispetto a quelle positive. Ad esempio, se un datore di lavoro riceve una sola recensione negativa su un candidato, potrebbe ignorare tutte le altre recensioni positive e decidere di non assumere quel candidato.

Questi sono solo alcuni esempi di bias cognitivi che possono influire sulle nostre percezioni e decisioni in situazioni quotidiane. È importante essere consapevoli di questi bias e fare uno sforzo cosciente per cercare di prevenirli o correggerli quando possibile.

Bias non vuol dire ignoranza o superficialità

L’ignoranza si riferisce alla mancanza di conoscenza o di informazioni su un determinato argomento o situazione. Ad esempio, una persona potrebbe essere ignorante riguardo alla storia dell’arte se non ha mai studiato questo argomento. L’ignoranza può essere superata attraverso l’acquisizione di conoscenze ed esperienze.

Il bias cognitivo, d’altra parte, si riferisce a una distorsione nella cognizione o nel processo decisionale di una persona che può portare a conclusioni errate o incomplete. Questi bias possono essere il risultato di esperienze passate, credenze personali, stereotipi sociali, emozioni e altri fattori. Ad esempio, una persona potrebbe avere un bias cognitivo che la porta a credere che le persone di una determinata razza siano meno intelligenti o capaci rispetto ad altre, anche se ci sono molte evidenze contrarie.

In sintesi, l’ignoranza si riferisce alla mancanza di conoscenza, mentre il bias cognitivo si riferisce a una distorsione nella cognizione. Anche se entrambi possono portare a conclusioni sbagliate, l’ignoranza può essere superata attraverso l’educazione e l’esperienza, mentre il bias cognitivo richiede spesso uno sforzo cosciente per identificarlo e correggerlo.

Esempi di  bias cognitivi?

I bias cognitivi sono dei fenomeni che possono influenzare la nostra capacità di pensare razionalmente e di prendere decisioni. Essi si riferiscono a distorsioni o pregiudizi nella nostra elaborazione delle informazioni, che possono influenzare le nostre decisioni e il nostro comportamento.

Ci sono molti tipi di bias cognitivi, e spesso essi si manifestano in modo subconscio, senza che ci rendiamo conto del loro effetto. Alcuni esempi comuni di bias cognitivi includono:

  1. Il bias di conferma: questo si verifica quando cerchiamo informazioni che confermano le nostre convinzioni, ignorando quelle che le contraddicono. Questo può portarci a prendere decisioni sbagliate o a non considerare tutte le opzioni disponibili.
  2. L’effetto Dunning-Kruger: questo bias si verifica quando abbiamo una valutazione esagerata delle nostre capacità e competenze. Questo può portarci a sottovalutare i rischi e ad adottare comportamenti rischiosi.
  3. Il bias dell’ancoraggio: questo si verifica quando siamo influenzati da una prima impressione o da una informazione iniziale che ci viene data, che poi influisce sulle nostre decisioni.

Di leultime.info

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