L’autosabotaggio è un problema, e bisogna esserne consapevoli

Se pensi di aver mai praticato autosabotaggio, questo articolo è dedicato a te ed alla tua crescita personale.

Che cosa vuol dire “autosabotarsi”

Autosabotaggio è una parola straana, che evoca uno strano fascino per certi versi, per quanto poi si tratti di un dei concetti più fuorvianti e “pericolosi” mai sentiti in ambito psicologico. Per la tua crescita personale, superare l’autoboicottaggio può essere un passo fondamentale. Vediamo come e perchè sia possibile farlo.

Attenzione: questa guida non è scritta da uno psicologo. Se hai problemi che ti assillano da tempo potrebbe non bastarti leggere un post. Rivolgiti sempre ad un professionista, per sicurezza.

Definizione di auto-sabotaggio

Si chiama in genere auto-sabotaggio o auto-boicottaggio una tendenza innata a porsi ostacoli nella realizzazione di un obiettivo per potersene schermare in seguito. I casi pratici in cui scatta questo meccanismo sono numerosi: abbiamo, ad esempio, un caso molto comune in cui il sabotaggio ha la (tutto sommato, nobile) funzione di preservarci da un potenziale fallimento. Banalmente, potrebbe essere il caso in cui rifuggiamo il confronto su un argomento, tendiamo a rinviarlo oppure, ancora, siamo poco costanti nelle nostre scelte o attività. Ancora più di frequente, inventiamo scuse, tendiamo a procrastinare a tempo indefinito, ci nascondiamo dietro una delle tante maschere che usiamo tutti. Tutti sintomi che potrebbero ricondursi ad un feeling auto-sabotante che, è bene specificare, bisogna prima di tutto riconoscere e solo dopo, col tempo e con l’aiuto di un esperto, provare a mitigare.

Cause tipiche dell’autosabotaggio

Perchè mai uno dovrebbe autosabotarsi? Verrebbe da pensare perchè masochista, in un certo senso, e per quanto tale possibilità non sia da sottovalutare può essere anche frutto di un’analisi semplicistica a riguardo. Quali sono le cause, allora?

In base alla nostra esperienza, alcune persone cercano la convalida e l’approvazione da altri, da estranei, da chiunque, convalida che non hanno ricevuto dai propri genitori. In tal caso, quando non ricevono l’attenzione, semplicemente smettono di provarci. In alcuni casi, le persone hanno anche interiorizzato critiche/atteggiamenti distruttivi da parte degli altri, e li replicano senza rendersi conto di essere stati i primi a soffrirne.

Di conseguenza, diventano perfezionisti con una forte critica interiore (credono di non meritare le cose belle, in sostanza, circostanza tipica delle sedute di psicoterapia del resto). Ma alcuni esseri umani hanno semplicemente paura del successo e delle responsabilità che crea.  In altri casi, alcune persone vogliono rimanere nello stesso posto perché vogliono controllare tutto, e sono intimorite dai cambiamenti. Alcuni individui tendono a scaricare la responsabilità sugli altri per essere vittime delle circostanze.

In alcuni casi, puramente aneddotici, si diventa autosabotatori perché può essere addirittura piacevole farlio. Adottare un atteggiamento del tipo “chi se ne frega” è liberatorio, libera da ogni responsabilità. Bere o fare uso di droghe e lasciarsi andare quando si sa che non si dovrebbe, è altrettanto analogo.  Le persone possono autosabotarsi anche – le cause sono davvero tante – a causa della paura del futuro. A volte è più facile mandare tutto in vacca, per dirla con un modo di dire volgare ma efficace, da soli piuttosto che rimettersi in gioco, sentirsi vulnerabili e affrontare il dolore che può verificarsi dopo aver cercato di fare del proprio meglio.

Ma la morale è sempre la stessa: bisogna diventare tolleranti con i propri errori, e volersi bene sempre e comunque, anche quando falliamo.

Autosabotaggio in amore

Ammettiamo ad esempio che io mi senta sola, e voglia trovarmi un compagno: se è da molto tempo che non ho una relazione nè stabile nè occasionale, potrebbe essere arrivato il momento di “darsi una mossa” ed iniziare a frequentare palestre, pub, cinema, circoli culturali e quant’altro (non è ancora possibile farlo ad oggi, per colpa del Covid-19: ma è utile provare lo stesso ad immaginare quando finalmente potremo farlo). Se le cose non succedono, può capitare di introiettare la colpa esclusivamente su se stessi – le coppie si fanno comunque in due, quindi mai nessuno avrà il 100% della colpa se è single suo malgrado! – e può anche capitare di auto-boicottarsi, ovvero non uscire di casa per “paura” dell’eventuale fallimento oppure, ancora, cambiare cassa quando vediamo il cassiere (per esempio) di cui siamo invaghiti, magari con la scusa “c’era meno fila da un’altra parte“.

La sostanza non cambia: è preferibile mettersi in gioco ed imparare ad accettare anche centinaia di migliaia di errori, piuttosto che non fare nulla e trovare sempre scuse per assolversi.

Come evitare l’autosabotaggio

L’auto sabotaggio è una discreta trappola e non dovrebbe mai essere sottovalutato: quasi sempre, infatti, convirremo con lui nostro malgrado, e sarà lui a farci esitare su scelte più o meno importanti. Se la strategia del controllo è troppo rigida o in altri termini impraticabile, possiamo tenere a bada quel feeling e distaccarci dal suo “pungolare”, ad esempio usando le tecniche ACT (Acceptance and Commitment Therapy) descritte ad esempio nel libro “La trappola della felicità“. Non si cambierà da un giorno all’altro, ma passando per vari gradi di consapevolezza sto lavorando su questo problemino da circa un anno, con l’aiuto della mia terapeuta. Molte cose sono cambiate in un anno grazie alla sua professionalità ed amorevolezza, ma anche sincerità nell’individuare le cose sbagliate o fuorviante che tendevo a fare. In molti casi, l’autosabotaggio può essere rilevato in sedute di psicoterapia e un buon terapeuta può aiutarvi a superarlo, costruendo strategie più costruttive e funzionali al vostro io.

In definitiva, come consiglio “da profano”, posso suggerire di imparare a non demonizzare i propri errori, a saper convivere con un grado di incertezza costante nelle nostre vite e, soprattutto, ricalcare e ripetersi una massima di Erich Fromm: Il compito a cui dobbiamo lavorare, non è di arrivare alla sicurezza, ma di arrivare a tollerare l’insicurezza.

In bocca al lupo a voi, e mai scoraggiarsi! (fonte)

Foto di Gerd Altmann da Pixabay

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