Sembra praticamente scontato che lo scudetto di quest’anno possa e debba andare al Milan, rompendo la magia che era stata instaurata da Antonio Conte con l’Inter, neanche un anno fa, addirittura con qualche giornata di anticipo. Lo scudetto resta a Milano ma dove andrà, sponda Inzaghi o sponda Pioli? Ma Inzaghi ha mostrato di saperla lunga, più di quanto non volesse suggerire il suo detrattore medio a inizio campionato, relegandolo a scelta di ripiego o meno-peggista, senza contare il fatto che nel frattempo sono andati via Lukaku, Hakimi, Eriksen, per motivi diversissimi tra loro ma l’hanno fatto. Il Milan, di suo, ha mostrato una solidità e tanta sostanza, sia pur con un gioco non perfetto e non sempre facendo spettacolo.
Poco conta, ormai: un portiere come Maignan è difficile da trovare in serie A, e tanto di questa potenziale vittoria, quotata 1.1 dai bookmaker ad oggi, sembra dipendere da lui. C’è pero’ un Sassuolo pungolato nell’orgoglio in questi giorni, che viene accusato aprioristicamente di scansarsi non avendo nulla da giocarsi, tanto più che gli Squinzi proprietari sono risaputamente milanisti. La vittoria dello scudetto da parte dell’Inter, per quello che vale, viene valutata 7 volte la posta: giocando 10 euro se ne vincerebbero 70, e forse in un momento di follia, abbracciandosi tutti forte, potrebbe valere la giocata. Diverso per il Milan, che su questa vittoria investirà tanto se non tutto il resto delle loro residue energie, facendo conti con un gioco non impressionante ma continuo, oltre al fatto di considerare il contesto che sarà favorevole ai rossoneri che probabilmente chiuderanno il campionato già nel primo tempo.
Non resta che godersi il finale, ricordando che sono presupposti simili, se non identici, a quelli del doloroso 5 maggio in cui l’Inter perse lo scudetto all’ultima giornata. E dopodomani, 22 maggio, è la data in cui l’Inter di Mou vinse la Champions nel 2010. Per i rossoneri una sfida ulteriore, uno schiaffo morale per provare a rovinare la ricorrenza e festeggiare finalmente al Duomo. A meno che, ovviamente, Berardi e compagnia non sia d’accordo e si mettano d’impegno per rovinare la festa. Cosa improbabilissima, ad oggi, ma vedremo cosa succederà. E che, naturalmente, vinca il migliore: quello più forte mentalmente, alla fine.
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