Leultime.info è un blog collaborativo che ispira armonia. Sul nostro blog, promuoviamo un approccio sostanziale alla comunicazione, incoraggiando a condividere opinioni in modo costruttivo e rispettoso. Gli articoli non riflettono necessariamente la visione del proprietario del progetto.
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- La ripresa diretta non è mai una resa speculare dell’avvenimento che si svolge, ma sempre – se pur in certi casi in misura infinitesimale – una interpretazione di esso. Per riprendere un avvenimento il regista televisivo piazza le tre o più telecamere in modo che la disposizione gli consenta tre o più punti di vista complementari, sia che tutte le camere siano puntate nei limiti di uno stesso campo visuale, sia (come può avvenire in una corsa ciclistica) che siano dislocate in tre punti diversi, per seguire il movimento di un mobile qualsiasi. È vero che la disposizione delle telecamere è sempre condizionata da possibilità tecniche, ma non tanto da non permettere, già in questa fase preliminare, una certa scelta. (da Il caso e l’intreccio. L’esperienza televisiva e l’estetica[34]) ( Umberto Eco )
- A volte penso che l’amore eterno sia il Babbo Natale degli adulti… sappiamo tutti che non esiste ma nessuno vuole sentirselo dire… (Alessandro Cattelan)
- L’handicap, nella testa delle persone che non lo hanno, è sempre qualcosa che ti manca. Non hai l’udito, non hai la vista, non hai il pieno movimento, non hai la parola: un lungo elenco di cose in meno rispetto al ‘normale’. Sono pochissime le persone in grado di capire che la differenza non è un vuoto di possibilità ma un pieno di alternative. (p. 40) ( Michela Murgia )
- I tre quarti delle malattie delle persone intelligenti provengono dalla loro intelligenza. (Marcel Proust)
- Se nel corso di un solo giorno abbiamo due o più esperienze adatte a provocare un sogno, questo farà riferimento ad un tutto unico; esso è costretto a farne un’unità. ( Sigmund Freud )
- È una vita che vivo da clandestino. Un artista vive sempre in fuga, ma non in fuga da se stesso o dalla realtà, vive in fuga dai posti di blocco del conservatorismo, dall’omologazione, dall’ipocrisia. L’artista è l’unico che racconta le cose senza strumentalizzarle perché non ne ha bisogno. Ed è in fuga da tutte queste forze che lo vogliono bloccare, far star zitto. (2011, pp. 16-17) ( Vasco Rossi )