Leultime.info è un blog collaborativo che ispira armonia. Sul nostro blog, promuoviamo un approccio sostanziale alla comunicazione, incoraggiando a condividere opinioni in modo costruttivo e rispettoso. Gli articoli non riflettono necessariamente la visione del proprietario del progetto.
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- C’era la parola libertà! Una parola incommensurabile come il cielo, irraggiungibile da mano umana come un astro. Eppure creata dalla brama degli uomini, che hanno sempre e sempre di nuovo cercato di afferrarla, e intrisa del sangue vermiglio di milioni di morti. (Joseph Roth)
- Al mondo non esiste cosa più imparziale della morte. Ogni essere vivente riceverà la sua visita. Oltre a essere imparziale, la morte è una realtà innegabile, e si trova sempre al nostro fianco. Ma gli uomini, armati di ingegno e saggezza, lottano, scalpitano e si aggrappano alla vita fino all’ultimo. (Made in Abyss)
- L’uomo del sacrificio si dispone all’interiorizzazione piuttosto che all’espressione della sua forza. La vita interiore prende il posto della vita: ruminazione incessante, abnegazione, autocolpevolizzazione, risentimento, sacrificio di sé. È la crudeltà specifica dell’uomo ascetico: immolare se stesso nel nome dell’Ideale di una vita senza desideri. (p. 56) ( Massimo Recalcati )
- Deve essere difficile essere un genio, costretto a pensare che tutto dipenda dalla tua intuizione, immaginarti sempre come se fossi unico al mondo, dover misurare le sfide solo sulle tue capacità, vederti sempre come straordinario e sentire ogni fallimento come se fosse il disastro di una vita intera. (p. 52) ( Michela Murgia )
- La realtà, a vederla bene, è dura, squallida, non sempre giusta, ma io la prendo come una sfida e dico sempre: andiamo a vedere fino in fondo. Questo è ciò che ci fa essere uomini, andare avanti nonostante tutto, anche se intorno la realtà ti fa schifo. (2011, p. 45) ( Vasco Rossi )
- Quindi l’uomo primitivo vive effettivamente in due mondi. La realtà fisica è anche realtà spirituale. Il mondo fisico è innegabile e il mondo degli spiriti ha per lui un’esistenza altrettanto reale, non soltanto perché lo crede, ma per la sua ingenua consapevolezza delle cose spirituali. Qualora il contatto con la civiltà e la sua disastrosa illuminazione gli facciano perdere la dipendenza dalla legge spirituale, il primitivo degenera. (p. 232; 1985) ( Carl Gustav Jung )