di Riccardo Bramante
E’ in corso a Roma a Palazzo Bonaparte, la mostra “Impressionisti segreti”, prodotta e organizzata dal Gruppo Arthemisia. Già la collocazione in questo nuovo spazio espositivo del Palazzo Bonaparte, un gioiello del barocco romano situato a Piazza Venezia e a suo tempo residenza della madre di Napoleone Maria Letizia Ramolino, la dice tutta sull’importanza dell’evento che presenta oltre 50 opere di artisti finora mai esposte in quanto provenienti da collezioni private e, perciò, meno o affatto note al grande pubblico.
La mostra è curata da due esperte di fama internazionale: Marianne Mathieu, direttrice scientifica del Musèe Marmottan Manet a Parigi e Claire Durand-Ruel, discendente di Paul Durand-Ruel, uno dei primi sostenitori degli Impressionisti.
Possiamo, così, vedere opere di Renoir, Pissarro, Monet, Morisot, Sisley e anche di Federico Zandomeneghi, unico pittore italiano che aderì al movimento impressionista subito dopo il suo arrivo a Parigi.
Possiamo, così, vedere opere di Renoir, Pissarro, Monet, Morisot, Sisley e anche di Federico Zandomeneghi, unico pittore italiano che aderì al movimento impressionista subito dopo il suo arrivo a Parigi.
Caratteristica di questo movimento, come è noto, è stato l’abbandono della pittura accademica nel chiuso degli atelier per spingersi, invece, all’aperto verso nuove mete di libertà stilistica e personale. E’ il trionfo del “plen air” con tavolozze dai colori accesi a seguire le cangianti varietà della percezione ottica e con la focalizzazione sui tre soggetti preferiti: i paesaggi con le loro atmosfere di Manet, Pissarro, Sisley,, la vita parigina con le tele in particolare di Caillebotte e, infine, i ritratti in cui eccelse Renoir.
Né sono dimenticate le esperienze dei cosiddetti post-impressionisti, da Cezanne a Seurat, che raccolgono il testimone da un movimento ormai esauritosi mantenendone, però, i temi della vita quotidiana e lo studio della luce ma con una tecnica completamente diversa fatta di piccole pennellate dove i colori isolati si ricompongono nell’occhio dell’osservatore.
Di particolare rilievo anche il chiaro ed esaustivo apparato didascalico che accompagna le opere di ciascun autore rendendone maggiormente comprensive la tecnica e le caratteristiche.
Infine è doveroso ricordare che una parte dei proventi della mostra sarà devoluta per l’apertura di un Centro di Terapia Integrata in Oncologia presso il Policlinico Gemelli di Roma.
La mostra sarà aperta al pubblico al piano nobile di Palazzo Bonaparte fino al 8 marzo 2019.
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