Le carcasse di due giraffe bianche, scomparse da alcuni mesi, sono state ritrovate in avanzato stato di decomposizione, in Kenya. Il ritrovamento è avvenuto ad opera dei rangers, in un villaggio nel nord est dello Stato africano. Ad annunciarlo è stato Mohammed Ahmednoor, direttore della riserva naturale di Ishaqbini Hirola Community Conservancy, con una breve nota:

Questo è un giorno molto triste per la comunità di Ijara e del Kenya. Siamo l’unica comunità al mondo custode della giraffa bianca. Le uccisioni sono un duro colpo per gli straordinari passi compiuti dalla comunità per conservare specie così rare e un campanello d’allarme che richiede sostegno sempre maggiore agli sforzi di conservazione.

Ad oggi, resta un solo esemplare maschio di giraffa bianca il tutto il mondo.

Bracconieri: i probabili responsabili della tragedia

I due esemplari trovati morti erano l’unica femmina rimasta al mondo della sua specie ed il suo cucciolo; rappresentavano la grande speranza per la conservazione di questa specie rarissima. Non si hanno ancora notizie certe a riguardo, ma i principali indiziati sono i bracconieri, contro i quali il Kenya ingaggia da anni una dura battaglia. Negli ultimi 30 anni, la popolazione delle giraffe è calata circa del 40% a causa del bracconaggio. Le due giraffe vivevano in un’area non recintata divisa tra il Kenya e la Tanzania; erano diventate il simbolo della riserva, grazie ad uno scatto fotografico che aveva fatto il giro del mondo catturando il cuore di milioni di persone.

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Il colore bianco dovuto ad una mutazione genetica

Il peculiare manto di queste giraffe è dovuto non all’albinismo, come si potrebbe pensare, ma al leucismo: una particolarità genetica dovuta ad un gene che rende bianco il loro manto, normalmente di un altro colore. Gli occhi, invece conservano il loro colore naturale (a differenza degli esemplari albini). Inoltre il leucismo può essere trasmesso da genitore a figlio, ed accentuarsi nelle generazioni successive. Infatti, al momento della scoperta nel 2017, venne notato come il cucciolo presentasse molte più chiazze bianche rispetto alla madre.

La triste notizia porta inevitabilmente a riflettere ancora volta sulla necessità di maggiore sensibilizzazione e tutela degli ecosistemi e dei suoi preziosi abitanti, la cui distruzione non può essere perpetrata da chi agisce barbaramente in nome del profitto.

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Di Davide

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