Parlando con alcuni avvocati sembra assurdo sentirsi proporre un’attività di mediazione legale per evitare di incorre in azioni legali infinite e spesso non convenienti a causa di una giustizia italiana lenta e farraginosa, è curioso che i legali che teoricamente dovrebbero essere i primi ad essere contenti di questa lentezza della legge sono loro stessi contrari all’attuale stato delle cose.
Non è raro sentirsi dire da qualcuno che l’avvocato o lo studio legale a cui si era rivolto lo ha sconsigliato ad intraprendere un iter giudiziario per un danno subito, in quanto la lentezza ed i costi non giustificherebbero l’azione legale stessa.
Se addirittura sono gli stessi legali a proporre di non portare avanti alcuni procedimenti o eventualmente di cercare una mediazione legale tra le parti al di fuori dei percorsi giuridici questa non può essere altro che la conferma che la situazione sia andata ben al di là della ragionevolezza.
D’altronde un avvocato come un qualsiasi altro professionista deve suggerire la migliore strategia possibile al proprio cliente al di là del proprio interesse personale ed in questo deve essere necessariamente compreso il fatto di far evitare al proprio assistito attese infinite e spese non giustificabili dai potenziali risultati che si possono ottenere.
Oggi nel caos della giustizia italiana sono spesso gli avvocati stessi quelli a cui spetta il compito di proporre una mediazione legale, un ruolo che non sarebbe di loro stretta competenza ma che devono necessariamente svolgere per mantenere la propria credibilità verso i propri assistiti che finiranno per giudicare il lavoro dell’avvocato stesso valutando costi, tempi e convenienza dell’azione svolta.
I tempi lunghissimi e nemmeno certi della giustizia hanno di fatto trasformato il ruolo dell’avvocato e dello studio legale in una sorta di professionisti della mediazione legale, un ruolo che molti legali evidenziano anche tra le loro attività principali e che in vari casi può essere una giusta alternativa ad altre azioni legali.
La scelta di intraprendere un’azione legale deve essere presa tenendo in forte considerazione il fatto che i tempi lunghi ed il relativo aumento dei costi potrebbero trasformare l’iter intrapreso in un boomerang contro il proprio assistito, il quale invece che ottenere soddisfazione e risarcimento potrebbe subire un nuovo danno.
Un fatto importante che deve essere valutato prima di intraprendere un’azione legale è la valutazione della situazione patrimoniale della parte avversa alla quale verranno richiesti eventuali risarcimenti in caso di sentenza favorevole, questa valutazione è molto importante perché nel caso la persona risulti priva di patrimonio esiste la possibilità che non sarà possibile ottenere per il proprio assistito eventuali risarcimenti.
Anche in questo caso potrebbe essere più favorevole per il proprio assistito intraprendere un’azione di mediazione legale che soddisfi entrambi le parti, proponendo un risarcimento meno elevato ma sicuro piuttosto che svolgere un’azione legale per la quale non sarà certo ottenere risultati economici concreti.
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