Intervista al matematico e precisissimo Carlo Cristoforo Ronco, collezionista di carte da gioco 

Oggi la blogger Giulia Quaranta Provenzano ci propone l’intervista a Carlo Cristoforo Ronco, del quale è possibile visionare il profilo Instagram cliccando su https://instagram.com/carlokrisronco?igshid=MzRlODBiNWFlZA==

Ciao Carlo, tu sei un collezionista di carte da gioco (ma non solo di queste), dunque ti chiedo da che cosa e forse anche da chi ti è stata ispirata tale tua passione. “Ciao Giulia! Fin da quando ero piccolo, sono sempre stato attirato dalle carte… io ho una buona memoria visiva, tendo a ricordare più le immagini che i suoni ed ecco che quindi – per tale ragione – proprio le carte riescono a calamitare il mio interesse. C’è poi pure da dire che la maggior parte delle persone che ho intorno non ostacola la mia passione. Le persone alle quali mi riferisco non credono cioè che il mio collezionare sia inutile e che non valga la pena portarlo avanti, bensì il mio interesse viene accettato e talvolta si incuriosiscono altresì e mi chiedono informazioni. La mia ragazza, inoltre, mi asseconda nelle mie scelte (sebbene le condivida parzialmente) e ogni volta mi invoglia a comprare ciò che mi piace e ad ampliare sempre più la mia collezione [N.d.R. ride]. Se fossi da solo e avessi tutti contro i miei ideali, penso che non sarei più invogliato a fare determinate cose e questo anche se mi piacciono”.   

So che da piccolo volevi avere più cose di vario tipo e che ti incuriosivano, ad esempio, le sorpresine contenute nelle confezioni di merendine e negli ovetti Kinder (che erano tanto in voga negli Anni ’90, quando ovvero eri bambino tu). Avevi inoltre un sacco di POG, di macchinine e di fumetti di Cattivik ma anche di Lupo Alberto e di Topolino. Mi sorge quindi una curiosità e cioè se vi era una professione a cui, da bimbo, immaginavi di dedicarti una volta divenuto adulto. “Da bambino, io sono stato sempre convinto di entrare nelle forze dell’ordine o nella forestale perché – venendo da un altro Stato rispetto all’Italia – ho visto e ho vissuto scene di bullismo e ingiustizie e quindi mi sono sempre battuto per la giustizia e per l’uguaglianza. Tutto ciò ha temprato il mio carattere e ha alimentato la mia grinta, portandomi ad agire con coerenza e ad accettare sia me e che gli altri esseri viventi per come sono. La professione che uno, da piccolo, pensa di svolgere una volta divenuto adulto non sempre però diviene la propria occupazione ma comunque la “mania” di mettere tutto in ordine e preciso mi è rimasta e il lavoro che faccio adesso mi permette di farmi coltivare le mie passioni”.     

Hai affermato: “Nell’investire su cose recenti, ho optato per le carte perché – in termini di spazio in casa – ne occupano relativamente poco (un armadio di 2 metri X 60/80 cm)”. A prescindere dalla suddetta esigenza e scelta di ordine pratico, c’è un’altra collezione che ti piacerebbe fare? “Io ho giocato con la ps1 e ho visto l’evoluzione dei videogiochi non solo a livello di grafica, ma anche come stile di gioco (che ho potuto approcciare in prima persona dal 2d al 3d e dallo scorrimento laterale all’open world). C’è stato ovvero un bel salto in avanti nella tecnologia, senza parlare poi di quello che ha avuto luogo con la realtà virtuale! Altresì i giochi della ps4 e della ps5 e quelli di Nintendo Switch mi appassionano molto (non, tuttavia, a livello di collezionismo)… può capitare che, ogni tanto, io ne compri uno per staccare un po’ il cervello dalle carte. Ci vogliono minimo quattro ore per mettere in ordine un blocco di 500/600 carte miste, cosicché ciascuna sia nel rispettivo album (e, tra il lavoro e la casa, il tempo è ridotto al minimo)”.   

Hai spiegato che <<Amo la grafica delle carte e proprio essa è ciò che mi porta a collezionarle. (…) so che le carte di Force of Will non sono molto quotate sul mercato e, attualmente, comprarle equivale a una perdita in termini economici ma non mi importa. Per come sono fatto io, la discriminante di ogni mio acquisto o no è il fatto che mi piaccia e bon>>. I tuoi gusti e le tue preferenze, nel corso degli anni, sono cambiati notevolmente o sono rimasti invariati? “Io penso che sia molto difficile che una persona mantenga un determinato “gusto” in tutto l’arco della sua vita e che non lo cambi mai… tant’è che pure le mode mutano sempre e gli oggetti in voga, ma altresì più semplicemente quelli disponibili per l’acquisto, cambiano e cambieranno anch’essi sempre. Adesso mi piacciono più di tutte le carte di Force of Will e probabilmente sarà così solo finché non vedrò altro che riterrò superiore, ossia non è detto che non troverò mai qualcosa in grado di scalzarle dal podio… chi lo sa, forse nella prossima intervista avrò una differente preferenza e un giudizio maggiormente positivo su un altro tipo di carte… Certo è che l’informazione e l’approfondimento determinano notevolmente, per quello che mi riguarda, le mie scelte e le decisioni che prendo – ora ci si mettono pure gli infuencer a veicolare l’opinione pubblica e nondimeno sono dell’avviso che ognuno di noi dovrebbe decidere con la propria testa”.  

Hai aggiunto anche che <<Ho fatto gradare carte che non sono di moda adesso e nondimeno per me la spesa ne è valsa la pena perché in tale modo è stata loro data una data, ossia vi è così indicato un ben preciso periodo al quale risale la loro circolazione>>. Proprio la moda e l’andamento del mercato, secondo te, da che cosa e da chi sono dettati e come mai sono in continuo mutamento (tanto che, a tuo avviso, non è fattibile starvi sempre al passo)? “L’andamento del mercato è sempre una questione di domanda e di offerta. Molte persone, quando devono vendere, si basano sui prezzi più alti che leggono qua e là e poi li alzano a loro volta… ne consegue che, così facendo, proprio i prezzi continuano ad aumentare ma non si creda che il prezzo sia immancabilmente proporzionale al “valore” della carta etc. (in quanto alcuni “valori” sono, appunto, solo fittizi). Nel momento in cui il prezzo è tanto ingiustamente alto, perché pompato come sopraindicato, avviene che non ci sia più richiesta e pertanto esso scende di botto. Io, quando vado in un negozio a comprare, so che il prezzo è più alto di quello dei privati perché i commercianti devono sostenere alcune spese vive… capisco che un minimo di guadagno devono averlo pure quest’ultimi, ma ho trovato carte il cui valore è 50/60 € che vengono messe in vendita a più di un 100 € e ciò dà un’idea sbagliata del valore reale della carta. Si tenga altresì a mente che basandosi su eBay o su Marketplace non si trova il valore reale delle carte, bensì il prezzo di vendita corrisponde a quanto il privato vuole guadagnare dal loro smercio e perciò secondo me –  se il collezionismo lo si affronta nell’ottica del mero investimento – non si può fare riferimento a tali due canali”.    

Tue sono le parole: “Ho basato e baso molto la mia vita sulla probabilità e sulle statistiche, facendomi domande su tutto e cercando risposte coerenti”. Non pensi mai che la legge dei grandi numeri non sia, in fin dei conti, una gran garanzia di successo visto che basta che qualcosa capiti una volta, e proprio a se stessi, per non confermare la regola? “Garanzie, nella vita, non se ne hanno mai ma comunque bisogna anche vedere le dinamiche delle cose. Se – ad esempio – io attraverso la strada sulle strisce e un automobilista distratto mi investe, posso affermare a ragione che la “fortuna” non era dalla mia parte… se io però attraverso la strada in corrispondenza di un punto cieco per l’automobilista e mi butto senza nemmeno guardare se sta arrivando qualcuno, non posso dire che sia il caso ad aver giocato a mio sfavore. La legge dei grandi numeri, detto altresì teorema di Bernoulli, non toglie certo il fatto che ci siano sempre un mucchio di variabili in ballo e quindi è un discorso impossibile da definire questo nostro qui… un altro esempio, forse il più stupido degli esempi, è che se io attraverso sulle strisce pedonali di notte e lo faccio vestito tutto di nero, qualora passi una macchina che ha un fanale bruciato, sebbene io sia sulle strisce pedonali è quasi inevitabile che non mi investa. Ecco dunque che i miei calcoli sulle probabilità e il mio tenere a mente le statistiche si basano su questioni con variabili al minimo o controllate, sennò qualsiasi previsione diviene inverosimile e non sufficientemente attendibile. Non si può avere sotto controllo il 100×100 di nulla e nondimeno vi si può arrivare molto vicini”.

Oltre alle già citate carte di Force of Will (che, ad oggi, sono le tue preferite per ragioni di grafica cartonesca e al contempo presenza di personaggi storici, delle fiabe/leggendari e rivisitazioni di cartoni animati), tu collezioni anche quelle Pokémon nonché le Magic e quelle di Yu-Gi-Oh! ma quest’ultime non ti entusiasmano particolarmente. Ti chiedo, pertanto, che cos’è che non trovi accattivante appunto delle carte il cui autore è Kazuki Takahashi. “Non a tutti può piacere tutto (e nemmeno a tutti piacciono le stesse cose). Ad esempio, il dipinto “Guernica” di Pablo Picasso mi trasmette meno e dunque mi entusiasma e mi interessa meno del dipinto “La Notte stellata” di Vincent van Gogh ma – a dispetto di questa mia preferenza personale – non penso tuttavia che Picasso non sia stato bravo come pittore. Tale discorso, dal mio punto di vista, vale pure per le carte da gioco… ossia Eiji Shishido, creatore di Force of Will, ha attirato maggiormente il mio interessa rispetto a Kazuki Takahashi e nonostante ciò riconosco che c’è stato comunque un bel lavoro dietro alla creazione di Yu-Gi-Oh! Le carte Magic e quelle di Yu-Gi-Oh! hanno il retro uguale, mentre quelle di Force of Will presentano una grafica trasparente e in rilievo più curata”.

C’è un motivo particolare o è soltanto una questione estetica per cui, inerentemente le carte Pokémon, prediligi quelle Full Art e Tag Team? “Trovo molto belle le carte Pokémon Full Art per i vari paesaggi creati loro dietro. Ad esempio la carta di Beedrill V (che è una vespa) in versione Full Art è disegnata, nella natura, con tutto lo sciame alle sue spalle. Le carte Tag Team invece, secondo me, anche sono bellissime per le interazioni tra i diversi tipi di Pokémon… i quali danno luogo a scene veramente ben studiate – è piacevole infatti vedere più “animaletti” sulla stessa carta. Ad esempio mi piacciono particolarmente Umbreon e Darkrai”.

Sempre a proposito delle 1010 creature immaginarie catalogate nel Pokédex, fra quelle uscite fino ad adesso (uscite che procedono di pari passo con il gioco virtuale), il tuo “esserino” prediletto è la specie di mantide religiosa umanizzata Scyther e la sua evoluzione rossa, cioè Scizor. Tu hai scelto entrambi quali protagonisti della tua personale collezione privata in quanto sei amante degli insetti, ma che cosa proprio degli insetti ti piace in massimo grado? “A molte persone non piacciono le mantidi, ma esse sono totalmente innocue per gli esseri umani e lo stesso discorso dicasi per i ragni… è vero che ce ne sono alcuni “letali”però, in Italia, la maggior parte non lo sono. Mi affascina il mondo degli insetti per lo stile di caccia che hanno, per il loro mimetismo e per l’adattamento a cui sono soggette varie parti del loro corpo – ad esempio, le mantidi religiose hanno le zampe raptatorie per afferrare la preda e trattenerla mentre la divorano con l’apparato boccale masticatore. Sempre le mantidi religiose mi affascinano anche per la loro testa triangolare, che può girare di centottanta gradi e per le loro pose “teatrali”… tante persone inoltre le definiscono gli insetti più incazzati del mondo perché nel loro “menù” ci sono persino uccelli, piccoli rettili e insetti della loro medesima specie”.

Ci hai rivelato infine che un tuo progetto a breve termine è visitare il padiglione delle carte di Lucca Comics & Games di questo prossimo 1°-5 novembre. Cosa ti aspetti da codesto festival? “Al Lucca Comics & Games, finora, ho sempre comprato fumetti e non mi sono mai soffermato nel padiglione delle carte ma quest’anno andrò in giro a cercarne in edizione limitata o che non ho ancora visto… nel Polo Fiere vedrò anche, a proposito delle carte gradate, che cosa ci sarà in circolo di esclusivo e che cosa ci sarà di particolare della zona del Giappone”.

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