Intervista al maratoneta e ultramaratoneta italiano Giorgio Calcaterra

Oggi la blogger e critica d’arte Giulia Quaranta Provenzano ci propone un’intervista al maratoneta e ultramaratoneta italiano Giorgio Calcaterra, del quale è possibile visionare il profilo IG cliccando su https://instagram.com/giorgiocalcaterra?igshid=OGQ5ZDc2ODk2ZA==  

Buongiorno Giorgio! Vorrei iniziare la nostra chiacchierata domandandole subito quando e com’è nata la sua passione per lo sport. Detto altrimenti, qual è stato il motore interiore che l’ha portata a intraprendere il suo percorso professionale? “Buongiorno Giulia! Lo sport ha praticamente sempre fatto parte della mia vita – già da quando avevo cinque anni d’età… ho cominciato con il nuoto e ho proseguito con il calcio, che sono sport belli ma che tuttavia non mi appassionavano. Il 14 marzo 1982, in occasione della Maratona di Roma, grazie a mio papà, ho preso parte alla gara non-competitiva che partiva subito dopo quella professionale… mi sono divertito e da lì, a breve, ho capito che il podismo sarebbe stato il mio sport”.

Lei si è aggiudicato – per tre volte – il titolo di campione mondiale della 100 km di ultramaratona e ha vinto – per dodici volte consecutive –  la 100 km del Passatore, dunque le domando se mette a fattor comune qual è stata e qual è la sua quotidianità e il suo stile di vita (in grado di contribuire non poco, immagino, al conseguimento di tali risultati). “Io credo che il mio cosiddetto segreto sia stata la passione, ma anche la costanza e la gradualità. Ho sempre prediletto i chilometri lenti e ho sempre capito che, per recuperare, dovevo dormire molto. La mia quotidianità attuale è costituita da un allenamento tra i 15 e i 20 km che, solitamente, faccio al mattino. Cerco inoltre sempre di mangiare bene ed è per questo motivo che ho scelto un’alimentazione esclusivamente a base vegetale”. 

Che cosa rappresenta per lei proprio lo sport e quale ritiene che sia il suo principale pregio? “Il mio sport, per me, rappresenta la salute e il divertimento ma è alt r esì un modo per viaggiare e per conoscere tante persone. Uno dei principali pregi della corsa è che si può correre in ogni luogo e in ogni orario ed è quindi, riassumendo, sinonimo di libertà”.  

Da bambino e poi da adolescente, a che cosa immaginava di dedicarsi una volta divenuto adulto e appunto che bimbo/ragazzino è stato – mentre attualmente, invece, come descriverebbe la sua personalità? “Sia da bambino che da adolescente, non avevo alcun pensiero chiaro su quello che avrei fatto nel mio futuro. Le mie scelte le ho prese e le ho compiute da adulto, senza forzature, giorno dopo giorno. Per quanto riguarda la mia personalità, posso dire di essere una persona riservata e che dà molto valore al rispetto”. 

Quale ipotizza che sia la sua peculiarità a livello sportivo e quale suppone che siano le caratteristiche più apprezzate da coloro che l’hanno sempre stimata? E da parte sua, c’è qualche suo/a collega che stima particolarmente? “Mi dicono spesso che la mia peculiarità è l’umiltà e la gentilezza e ciò mi fa molto piacere perché, per me, entrambe sono valori fondamentali. Ci sono diversi atleti che stimo, ma nessuno – nemmeno di loro – in maniera particolare”. 

Attualmente parteciperebbe volentieri a qualche talent show e/o reality? Inoltre, qual è il suo parere inerentemente le potenzialità dei social network e il loro utilizzo – e sui possibili motivi del fatto che, nella nostra odierna epoca, si sta assistendo sempre più a un proliferare di aspiranti “influencer”? “A riguardo dei reality non saprei che cosa rispondere, nondimeno credo – in base al mio carattere riservato – che avrei alcuni problemi a parteciparvi, ma non la escludo comunque come possibilità in maniera assoluta. Circa le potenzialità dei social, invece, neanche saprei quali sono nello specifico… mi fido di quello che ho sentito e che sento sempre dire e cioè che sono importanti”. 

Pensa che – altresì in base alla sua esperienza di vita diretta e indiretta che sia – esista il destino? “Non so se credere al destino o no, sicuramente però sono convinto che la casualità di alcuni accadimenti determini il nostro futuro… ho, inoltre, idea che la sorte sia un mix di fortuna e del nostro modo di essere”.

Infine, prima di salutarci, vuole condividere con noi se ha delle novità in cantiere a stretto giro e alcuni progetti a più lungo termine? “Non ho alcuna novità a stretto giro, sto attraversando un periodo di calo e ora la mia priorità è riprendermi in maniera tale da tornare a sentire nuovamente un certo tipo di sensazione che provavo prima d’oggi”.

Licenza Creative Commons I contenuti di questo blog sono distribuiti con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.