Stampa digitale, cos’è e come si usa

Quando si parla di stampa digitale si fa riferimento ad una molteplicità di tecnologie, di realtà, di tecniche costruttive delle stampanti e di modalità di stampa assai diverse tra di loro. Questa differenza viene evidenziata sia per quanto riguarda la parte costruttiva che per la destinazione d’uso della stampa digitale.

Le offerte commerciali che fanno riferimento alla stampa digitale, in effetti – quindi servizi di stampa online di vario genere: stampa su carta, di bigliettini, di magliette, libri, su manufatti o di packaging –  si riferiscono (spesso indifferentemente) ad una serie di servizi tipografici di vario genere. Le tecnologie utilizzate sono anch’esse profondamente diverse tra loro, ed in generale possiamo identificare fino a tre principali tipi delle stesse.

Stampa a toner

Le stampanti a toner prevedono la presenza di un toner, a colori o ricaricabile, in grado di fornire un gran numero di copie prima di esaurirsi completamente. Il processo di stampa in questo caso coinvolge un trattamento termico sulla carta e, in presenza di determinati solventi, la stampa potrebbe sbiadirsi o svanire del tutto. Questa tecnologia di stampa prevede l’uso di toner eventualmente ricaricabili, in grado di produrre un discreto numero di copie a qualità costante nel tempo, salvo inizio dell’esaurimento del toner stesso. Le stampanti toner inoltre possono stampare solo su carta del formato adeguato alla macchina stessa.

Stampa inkjet (getto d’inchiostro)

Si tratta di stampanti utilizzabili mediante apposite cartucce che, al loro interno, presentano un contenitore con l’inchiostro liquido all’interno ed un circuito per determinare colore e quantità di inchiostro da prelevare. Si tratta dei modelli di stampanti più diffusi commercialmente, ed il maggior pregio delle macchine a getto di inchiostro sta proprio nella capacità (usando i modelli adeguati, ovviamente) di stampare su formati molto ampi, impossibili per qualunque altra tecnologia. Questa versatilità si paga in termini di una maggiore lentezza in fase di stampa, ed il fatto che siano non utilizzabili per grosse tirature. In caso di scarso utilizzo, specie nei periodi molto caldi, le cartucce a getto d’inchiostro tendono ad asciugarsi e a diventare non utilizzabili (anche queste si possono ricaricare, in alcuni casi).

Stampa professionale digitale (per uso commerciale): offset

Della tecnologia offset per la stampa abbiamo già discusso in un precedente articolo: basterà aggiungere, in questa sede, che anche nei modelli di offset compatte non serve collegare alcun computer in quanto è già integrato nella macchina stessa. In genere le offset sono in grado di stampare una media di 4000 fogli / ora.

Esistono poi tipologie di macchine a metà strada tra la stampa offset e quella a toner, che ereditano quindi caratteristiche di entrambe.

Scenari: uso della stampa digitale

 

Se ci riferiamo invece alla destinazione d’uso della stampante, qualunque essa sia, esistono una serie di aziende, di realtà lavorative gli utenti e di contesti nei quali esse, le stampanti, possono essere collocate. Si va dagli studi professionali di architetti, ingegneri e geometri, che tendono ad utilizzare molto spesso i plotter, che sono particolarmente indicati per i disegni tecnici. Tradizionalmente erano strumenti che non utilizzavano il digitale ma, ad oggi, la tendenza si è invertita. Nel caso abbiate uno studio tecnico un plotter sarà pertanto necessario, e da affiancare ad una stampante di buona qualità, laser o inkjet, per il più classico uso da ufficio. Le tipografie di buon livello, tipicamente, tendono a dotarsi di stampanti offset di medio o alto livello, a seconda della tiratura di stampa richiesta. All’interno degli uffici sono diffuse tipicamente stampanti a getto d’inchiostro e laser, ma un buon numero di essi utilizza ancora, per ragioni prettamente economiche, le vecchie stampanti ad aghi.

Di leultime.info

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