L’esaltazione delle papille gustative ad ogni boccone della tenera e cremosa stracciatella è sicuramente il segno indelebile che accompagna la degustazione di una burrata. Ma perché ciò avvenga è necessario che vengano rispettati requisiti di lavorazione e di qualità severi e rigorosi, che distinguono la burrata di Puglia da prodotti caseari di dubbia provenienza.
Vediamo allora come riconoscere se una burrata è fresca e come conservarla senza farle perdere le sue proprietà.
Colore, consistenza e sapore: le caratteristiche di una burrata di puglia fresca
Partiamo dalla forma, che deve essere quella di un sacchetto, con l’involucro esterno che deve essere liscio e misurare circa un 1 cm di spessore. Per la chiusura viene utilizzato uno spago alimentare (filo di rafia verde); il colore è bianco lucente.
All’interno, la succosa stracciatella (composta da filamenti di mozzarella e panna) è morbida e saporita, sempre di colore bianco. La consistenza è soffice e cremosa. Si consiglia l’assaggio congiunto di stracciatella e sacca esterna per massimizzare il piacere gustativo.
Se il colore tende al giallino e il sapore è leggermente acidulo, la burrata non è fresca.
Come conservare la burrata
La burrata pugliese è un prodotto freschissimo, realizzato con materie prime di alta qualità ma soggette a rapido deterioramento. Per questo motivo se ne consiglia il consumo nel più breve tempo possibile.
La burrata non deve subire sbalzi termici, per cui è opportuno, se non servita subito dopo l’acquisto, conservarla in frigorifero ad una temperatura compresa tra i 4°C ed i 6°C. A queste condizioni, la burrata mantiene le sue proprietà.
Se conservata in frigorifero, prima di consumarla, al fine di poter assaporarne il gusto pieno, bisogna che torni a temperatura ambiente in maniera naturale, lasciandola nel suo contenitore e senza utilizzare alcun tipo di fonte di calore.
Foto di copertina: Alcuni diritti sono riservati a Chiara @Flickr.
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