Nick Marzano e Melissa Schipke si sono conosciuti online, e in un modo imprevedibile: si sono atipicamente incontrati su Uber, hanno iniziato a frequentarsi e – dopo qualche tempo- hanno deciso di sposarsi. Forse mi sbaglierò, o magari mi faccio condizionare dal mio status – chiamami come vuoi, madame: zitello di ferro, single da ‘na vita, sfigatello, friendzonato, abbonato a Pornhub HD – ma da molto tempo sono convinto di una cosa: mi sembra che molti esseri umani, oggi, sia uomini che donne, siano così interessati al voler uscire dalla gabbia del criceto, il tutto per conoscere gente nuova, da rifiutarsi di farlo mediante i canali classici di incontro, quelli (paradossalmente) pensati esattamente per quello.
Mi riferisco in primis a Tinder, ma il discorso si potrebbe estendere alle chat in generale, ai siti di incontri, ad AdultFinder, a Badoo (ancora qualcuno lo usa? noi no) e a tutti i siti e le app che siano pensate esplicitamente per fare incontrare le persone. Del rest se uno ci pensa bene è deprimente pensare a questa massa di sconosciuti (tra troll, fake e account reali) in cerca disperatamente di nuove conoscenze, di un buco o di un bastone a cui potersi attaccare, trovando finalmente quel “sì” che gli manca da troppo tempo ed instaurando una relazione che duri più di mezz’ora (diversamente è complicato da raccontare al pub). Per inciso, queste app brutalizzano e virtualizzano i rapporti reali, quello che succede nella vita reale: cerchi un appiglio qualsiasi per conoscere quel nuovo collega carino, o la nuova ragazza che sta venendo in palestra.
[…] ho sottovalutato le app di incontri e il fatto che rendono tutto più semplice, dato che siamo tutti lì per lo stesso motivo. La verità è che odio tutto, e sono stanca. (M. Yagoda)
Il problema di scegliere il contesto adeguato -e di non sentirsi carne da macello nel farlo, soprattutto – rimane. E non deve essere sottovalutato: mentre passiamo le nostre giornate a iscriverci con account fake a Tinder, ad innamorarci di chi capita – la ragazza che serve al pub, la telegiornalista di Mediaset, tuo cugino di secondo grado che quasi-quasi – tendiamo a sottovalutare i social quali strumento di incontro tra le persone, presi dal postare l’ultima news sulle scie chimiche e cuorare l’ennesima fregna più rifatta del letto di un motel ad ore.
Da qualche tempo mi sono convinto che Instagram possa essere una buona alternativa per rimorchiare, fermo restando che bisogna costruirsi la rete di contatti giusti (e che non è facile farlo). Eccovi quindi 10 rimedi infallibili rimorchiare su Instagram, che se non vi daranno consigli sensati quantomeno dovrebbero farvi sorridere un po’.
Se ti cuora, non vuol dire che gli piaci
Per certi versi Instagram è terribile: la scelta dell’icona del cuore, l’icona dell’amore, e l’uso di faccine a cuore un po’ a cazzo ed un po’ ovunque tende ad illudere le persone. Quindi non ti fare fregare come un pollo: se lei è molto figo, o lui è un bello della madonna, non è detto che abbia messo un cuore perchè ti vorrebbe portare a letto e farti di tutto. O magari sì: pero’ non è quello il semaforo verde che stavate aspettando, ok?
Fate una cosa: parlateci un po’ via chat, ecco, e cercate di capire che tipo sia. Potrebbe essere tranquillamente un perfetto coglione / una fantastica idiota. E lì l’ormone verrà ucciso, altrimenti non sareste qui a leggere articoli del genere: almeno, penso.
Elimina i profili fake dai contatti
I fake non sono per forza vostro nipote con la foto del profilo della Emily Rata-Qualcosa: i fake sono anche persone inutili che stanno lì a mettersi in mostra, e scaricare decine di persone al giorno. Non è facile effettuare questa operazione, ma è indispensabile perché – specialmente se state cercando donne – sono numerosi gli account finti, troll, di gente che non dice la verità sul proprio sesso o magari persone che semplicemente hanno voglia di divertirsi alle vostre spalle. Tutto quello che succede in molti casi nella vita reale, per cui non disperate: provate sempre a instaurare un dialogo con la persona. È l’unico modo per capire se l’altro/a ha le vostre intenzioni: se risponde per monosillabi, risponde alla moviola o vagheggia, non giustificatela – non ha intenzioni nè interesse per voi, e probabilmente è pure un po’ stronza.
Non scrivere troppo
Soprattutto all’inizio, non fatevi travolgere dalle vostre stesse parole o dall’emotività: non c’è nulla di peggio che ritrovarsi a dover leggere poemi epici – che a confronto l’Iliade l’odissea scansatevi – da parte di un perfetto sconosciuto. Mettersi nei panni dell’altro aiuta, sempre, anche se stando soli molto tempo non è semplicissimo farlo.
Seguivo da qualche giorno una ragazza, mi faceva ridere, così le ho scritto un tweet. Mi ha risposto in DM e mi ha chiesto se mi piaceva legare. Nel senso di bondage. Io non sapevo bene cosa fosse e così è iniziato un confronto ironico, sensuale, divertente.
Non dire troppo di te
Esordire nel discorso con “non sono fidanzato da 15 anni” o “non vado a letto con qualcuno da 362 mesi” non è il modo migliore per fare una buona impressione: non è discorso di colpire subito nel segno o stupidaggini del genere, è una semplice questione di opportunità. Se possibile, poi, togli dalla foto del profilo quella foto dell’attore preferito: metti una tua foto, se hai problemi di privacy o ti senti esposto posta un bel primo piano dei capelli, degli occhi o delle labbra – ma non mettere Rakitic come immagine del profilo. A meno che, ovviamente, tu non sia lui.
Non cercare su Google “come conquistare una donna” / “come conquistare un ragazzo“
Se fate questa ricerca infatti troverete delle pagine Web a volte pure simpatiche, ma in molti casi deprimenti: il tutto perchè raccontano storielle astratte mediante esempi del tutto immaginari, e ti spiegano (così dicono, ma dovremmo vedere meglio) quale sia il modo migliore per porsi dei confronti dell’altra persona e riuscire a scopare. Molti di questi blogger non scopano da una vita, ma almeno si fanno pagare per darvi consigli personalizzati: ma qualsiasi buon consiglio possano darvi quello che vi darà un amico al pub sarà sempre migliore, se ne avete bisogno. E poi hai visto mai, al pub sotto casa ci lavorano sempre ragazze carine, di solito.
Non sei un morto di f**a / Non sei una morta di ca**o
Sei partite dal presupposto di essere dei poveri disperati ridotti ad utilizzare Internet per conoscere qualcuno, state partendo non male, ma malissimo: dovete invece entrare nell’ordine dell’idea che la vostra condizione è completamente normale, che potrà perdurare per molto tempo, e che non potrete farci direttamente un bel nulla se non continuare a provarci.
A me piace l’ironia, chi si prende poco sul serio. Qui mi diverto a mostrarmi, ho sempre avuto un buon rapporto con il mio corpo e mi piace essere guardata. Per tutto il resto c’è la vita fuori.
Prendi molti contatti, ma non a casaccio
Quando siete ancora all’inizio non limitate le vostre conoscenze: cercate di prendere più contatti, anche contemporaneamente. Instagram suggerisce sempre nuovi profili da seguire, in base ai vostri gusti o preferenze: di norma è facile rispondere a chiunque posti qualcosa di spiritoso, ad esempio. A me ad esempio è capitato di gestire fino a 7/8 nuovi contatti interessanti contemporaneamente, ognuna con le proprie peculiarità (un paio di fregne, molte altre ragazze normali ma a mio modo di vedere tutte, a loro modo, sensuali). Del resto sono una persona con molti interessi, e non ho problemi a parlare più o meno di qualsiasi cosa, e questo ovviamente non vale per tutti: molti potrebbero preferire un approccio più ragionato. La cosa essenziale è non provarci con quella che ha il profilo della Juventus e va in discoteca se voi siete dell’Inter e amate il rock industrial: potrebbe funzionare, ma sui social conta l’apparenza e Instagram non fa eccezione, in questo. Cercate persone che vi piacciono anche per quello che dicono, non solo per come appaiono. E poi: riuscire a provare soddisfazione anche solo dal fatto di averci parlato, non deprimersi di fronte ai due di picche e alle spallucce che ci snobbano.
Col tempo e la pazienza arriverà il resto.
Fai attenzione a ciò che scrivi in pubblico
Se è andata male con qualcuno/a non scrivete maledizioni generiche o appelli contro le “perzone falze”: gli anatemi sarebbe bene evitarli sempre, ma se proprio non potete fare a meno fate una bella cosa: scriveteli direttamente alla persona interessata, in privato. Non confondete mai, in ogni caso, il rapporto che cercate di instaurare con una persona con il fatto di dover mostrare pubblicamente qualsiasi sentimento verso essa. Questa è una netiquette per stare bene in rete senza sentirsi alienati anche se non avete intenzione di rimorchiare.
Approccio e attitudine personale
Sapete come siete? Perfetto, avete già fatto metà del lavoro: se siete persone pacate, cercate persone pacate. Se vi piace un genere musicale o di cinema, cercate persone a cui piacciano pure (su Instagram ci sono cose interessanti, per questo). Se amate le bionde cercatele pure, ma non chiudete gli occhi se una mora dovesse darvi confidenza. Interagite sempre con le foto su Instagram: vi farete vedere per quello che scrivete, per come la pensate, e prima o poi troverete persone che non vedono l’ora di parlare in DM con voi.
Siamo tutti stanchi, ciccio/a: ricordalo sempre
Come già detto nel punto precedente, non partite dal presupposto di essere stanchi di cercare – semplicemente perché non ha senso: potete essere stanchi di andare in palestra, non ti conosce nove persone, semplicemente perché è un processo naturale che fa parte dell’esistenza di noialtri.
Aspetta i tempi giusti
Non partire subito dal presupposto che dopo una foto “cuorato” possiate fare automaticamente sesso sadomaso: le relazioni non sono lineari per definizione, e non c’è una regola poter prevedere come vanno o come andranno. Peggio ancora: non c’è spesso neanche un modo per giudicarle in modo obbiettivo mentre si stanno svolgendo, perché tendenzialmente ce ne parlerai a qualcuno o proverai a interrogarti su quella relazione non farei altro che realizzare una micidiale profezia che si auto-avvera. In pratica succede questo: uomini e donne tengono in gran conto il significato che essi stessi attribuiscono (auto-attribuiscono) alle cose, ed agiscono in base ad un sistema di credenze. I significati possono cambiare e aggiornarsi nel corso del tempo, fanno da benzina per le nostre azioni e in definitiva tendono a creare le condizioni per cui quella previsione finirà per avverarsi. È un meccanismo puramente psicologico che spiega l’esempio perché chi si sente sfigato continua ad essere ostinatamente sfigato, nonostante faccia apparentemente degli sforzi per uscire da questa situazione.
E prima di accedere di nuovo a Instagram, amico o amica: segui l’hashtag ipeggiorimodiperrimorchiare.
(citazioni tratte da Vice, Espresso Repubblica)
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