La manipolazione è una delle cose più diffuse ma anche più travisate: chi è stato ferito ad esempio tende a vedere manipolazione in una relazione affettiva anche quando non c’è. Lo dicono a chiare lettere vari esperti, resettando così i corretti presupposti per individuare i caratteri manipolatori ed evitare di fare confusione.
Attenzione: questo articolo non intende sostituire il parere di uno psicologo e non vale come consulenza psicologica.
Alla base del comportamento manipolatorio non c’è solo malizia o voglia di stuzzicare o mettere in crisi l’altro, ma soprattutto influenzarle il comportamento, fargli cambiare idea o essere subdolo nei propri obiettivi. Secondo un diffuso bias cognitivo, peraltro, si tende a pensare che gli uomini siano più subdoli delle donne in senso manipolatorio (e non è raro pensare il contrario, ovviamente), ma in realtà le casistiche sembrerebbero abbastanza uniformi e ben distribuite.
Sebbene non sia scontato riconoscere un carattere manipolatore, pertanto, ci sono varie tendenze che finiscono per accomunarlo a comportamenti standard. Di strategie ce ne sono tante, tantissime, e non è il caso di riassumere o provare a sezionarle tutte in questa sede. Giusto per avere un’idea, per esempio, il manipolatore tende a farti favori facendoteli pesare, facendoti avvertire il peso di ciò che ha fatto per te, come fosse un grande sacrificio (tanto che verrebbe da dire “perchè lo fai”). Pensate ad esempio a chi non vi paga dopo aver lavorato, rinviando il momento del saldo oppure adducendo scuse legate al Covid-19 o alla “crisi” (il paravento dei cattivi pagatori di sempre, purtroppo). Oppure, ancora, dicendovi che sta andando in rovina, manco fosse colpa vostra: avrete un quadro chiaro della situazione di una tipica situazione almeno un minimo manipolatoria.
Chi è a contatto con un manipolatore potrebbe poi sperimentare scarsa empatia con l’altro, scarsa capacità di mettersi nei panni dell’altro e di dialogare in modo paritario o, ancora, avvertire molte frasi come provocazioni belle e buone. Spesso senza apparente motivo, infatti, ma con lo scopo di aggredire e mettere in crisi l’altra persona, il manipolatore provoca, stuzzica sugli argomenti che sa diano fastidio all’altro, usando anche le proprie insicurezze a proprio vantaggio (e spesso in modo passivo-aggressivo). In molti casi, poi, il manipolatore si sente falsamente incompreso (ce l’hanno tutti con me) oppure, in altri casi, si sente superiore a chiunque, parla sempre degli altri e non mette mai in ballo aspetti o difetti che lo riguardano, evitandoli accuratamente. Sul manipolatore pesa molto il potenziale giudizio altrui, e non è comune che alcune persone arrivino a rendere la pariglia a queste persone, facendo solo peggiorare i rapporti e scatenando ulteriori meccanismi di colpa.
Foto di Gerd Altmann da Pixabay
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