Nel nostro futuro c’è ancora spazio per lo smartworking? La politica non sembra unanime a riguardo e anzi, per certi versi, sembra aver demonizzato o scoraggiato questa pratica in modo definitivo. Case sempre più grandi, sempre più attrezzate, sempre più belle e accogliente stanno diventando sempre più spesso il nostro ufficio.
Uno degli effetti collaterali più importanti annessi alla pandemia di COVID-19 è stato, alla fine dei conti, raccontare una maggiore flessibilità legata al nostro modo di vivere. Cosa che si è tradotta nel cosiddetto smartworking, neologismo tutto italiano per “working from home“, lavoro da casa, che ha preso piede durante il governo Conte.
Molte sono le aziende che consentiranno definitivamente ai propri dipendenti di lavorare da casa: il lavoro da remoto non poteva essere da meno anche per le multinazionali, e il concetto è talmente importante che è stato ribadito da Brian Chesky, CEO di AirBnb che ha pure pubblicato una significativa lettera pubblica, a riguardo.
Sono entusiasta di condividere il nostro design per dove e come lavoreremo insieme in futuro. […]
La risposta è ovvia: il mondo sta diventando più flessibile su dove le persone possono lavorare. Lo vediamo nel nostro quotidiano. Non ci saremmo ripresi così rapidamente dalla pandemia se non fosse stato per milioni di persone che lavorano mediante Airbnb. Durante la seconda metà del 2021, il 20% delle nostre notti prenotate riguardava soggiorni superiori a un mese e la metà erano soggiorni superiori a una settimana.
Due decenni fa, le startup della Silicon Valley hanno reso popolare l’idea di open space e vantaggi in loco, che sono stati presto adottati dalle aziende di tutto il mondo. Allo stesso modo, le startup di oggi hanno abbracciato il lavoro a distanza e la flessibilità, e penso che questo diventerà il modo predominante in cui tutti noi lavoreremo tra 10 anni. Questo è dove sta andando il mondo.
Bisognerà fare attenzione a non rendere questa dimensione alienante, come a dire: attenzione a non credere che la nostra vita debba ridursi ad alzarsi dal letto, sedersi alla scrivania e tornare a letto. Questa riscoperta ed innovazione dovrebbe essere coniugata in modo tale da reperire nuovi equilibri, prima di tutto, anche nelle nostre vite quotidiane. Foto di tookapic da Pixabay
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