Intervista al cantante Gabriele Versaci

Oggi la blogger Giulia Quaranta Provenzano ci propone l’intervista al cantante palermitano Gabriele Versaci (classe 1995), del quale è possibile visionare il profilo Instagram cliccando su https://instagram.com/gabrieleversaci_real?igshid=MzRlODBiNWFlZA==

 

Ciao! So che hai iniziato ad approcciare al canto già da bambino, quindi ti chiedo qual è quel qualcosa e forse anche quel qualcuno che ti ha avvicinato alla musica. “Ciao Giulia! C’è stata una persona molto importante nella mia vita, che mi ha coinvolto nella mondo della musica, e tale persona è mia cugina Maria… lei è stata una grande cantante, sebbene oggi purtroppo non ci sia più, ma io adesso canto anche per lei”.

C’è un ricordo della tua infanzia che ti è rimasto particolarmente impresso e magari altresì uno che pensi che abbia funto da spartiacque in direzione di una nuova consapevolezza di te stesso e dei tuoi desideri? Attualmente, come descriveresti metaforicamente la tua personalità? “Mi è rimasto particolarmente impresso il momento in cui – nel post adolescenza – ho dovuto rimboccarmi le maniche e intraprendere la mia corsa verso il lavoro… scelsi di unire l’utile al dilettevole, facendo della mia passione per la musica un lavoro e così iniziai a percorrere la mia strada appunto in direzione del mondo musicale. Io sono molto estroso, sono una persona abbastanza estroversa e mi piace divertirmi ma soprattutto adoro far divertire la gente e regalare serate di leggerezza e benessere. Ebbene mi sento di dire che sono ragazzo che fa del buon canto, in piacevoli serate, e ciò tra sentimento e allegria”.

Mi hai confidato che una canzone che è molto significativi per te è “Dimentico tutto”, di Emma Marrone. Mi sorge quindi spontaneo domandarti se vi è stato qualche occorso, in passato, che ti ha fatto perdere il sorriso – mentre, attualmente, che cosa ti rende rispettivamente triste e lieto. “Ho passato momenti difficili, nella mia infanzia, dopo la separazione dei miei genitori – a causa dell’allontanamento e dell’abbandono da parte di mio padre, ma fortunatamente ho avuto una madre che ha fatto sia da mamma che da papà (benché, ogni tanto, vorrei non ricordare tutto ciò). Oggi, comunque, vivo una vita abbastanza felice e sono altrettanto abbastanza soddisfatto della mia situazione”.

Che cosa ritieni che sia la felicità? Vi sono invece dei timori che albergano, chissà se ricorrentemente, in te? “Penso che la felicità stia nelle piccole cose e, soprattutto, nella quotidianità. Affronto sempre le giornate con il sorriso così da (cercare di) poter avere e trarre il meglio da ogni giorno. Credo che il mio timore più grande sia quello di perdere le persone a me più care, ma in fondo immagino che sia così un po’ per tutti gli esseri umani”.

Hai affermato che <<(…) Penso che la musica sia un’arma potentissima, più potente di qualsiasi altra cosa… attraverso essa si può esprimere l’inimmaginabile>>. Ebbene per te proprio la musica, la scrittura e il canto sono veicoli e compagni con i quali esprimere soprattutto che cosa più nello specifico? Hai idea cioè che ci sia una sorta di metaforico disco che sempre risuona in te? “Cantando si può dire qualunque cosa, anche ciò che – parlando normalmente – non è dato (ché non si riesce a) dire. La musica dà modo di ragionare, di riflettere, di immaginare e permette anche di sognare… ma specialmente consente di tirare fuori tutto ciò che si ha dentro di sé, per me è ossia adrenalina”.                                       

In che cosa identifichi la bellezza e sei del parere che esista o no il bello universale? “Io credo che la bellezza sia abbastanza soggettiva, essa è identificabile con ciò che piace… Certo sì, talvolta ci sono dei luoghi e dei paesaggi, delle persone e delle opere, sulle quali è difficile obiettare dei cosiddetti nei. Io direi dunque che la bellezza è ciò che ti lascia a bocca aperta”.

A tuo dire in che rapporto stanno libertà, resilienza e audacia? E in tutto ciò, benché io non voglia indurti ad alcuna preconfezionata categorizzazione riduttiva e ingabbiante, dal tuo punto di vista, cos’è e come riconosci l’Amore (sia esso amor proprio, per altre persone e animali, per idee e ideali, per situazioni, luoghi, attività e molto altro ancora)? “Sicuramente la libertà sta per me al primo posto sulla scala dei valori e delle priorità, in quanto è fonte di vita… o meglio, appunto senza libertà non c’è modo per poter vivere a pieno la propria esistenza. L’audacia è anch’essa fondamentale nel vivere, dacché è quel qualcosa che tiene accesa la fiamma quando si vuole creare ciò in cui si crede fortemente. L’amore lo si riconosce subito, a mio parere, perché – quando lo si prova – non si riesce più a fare a meno di quell’x soggetto… io, per esempio, ho una gattina di nome Stella e provo un amore viscerale verso di lei tant’è che riesco a stento a passare del tempo in sua assenza. Secondo me, è questo l’amore ossia pensare costantemente a qualcuno o a qualcosa e non riuscire a vivere senza di lui/lei e non riuscire neppure a immaginare un futuro proprio senza quel qualcuno o qualcosa”.   

 

Quali sono i tratti esteriori e interiori che, di solito, ti fanno innamorare? “L’occhio vuole, senza alcun dubbio, la sua parte e su ciò penso che ci sia poco da dire in senso contrario ma non è tutto… la prima cosa che mi colpisce in una persona sono gli occhi e difatti si dice che siano lo specchio dell’anima. Per quello che mi riguarda, è proprio il suo animo che mi colpisce in una persona… l’animo buono e leale, quasi protettivo, un po’ come quelli che vi erano una volta”.

Hai dichiarato che <<Benché sia difficile entrare a farne parte, sono dell’avviso che i talent siano un’ottima rampa di lancio per coloro che vogliono immettersi nel mondo della musica – e, ahimè, credo che oggi siano l’unico modo per farsi notare (…)>>. Tu hai mai sostenuto qualche provino, ad esempio, per “Amici” di Maria De Filippi o per X Factor e ti presenterai quest’anno ai casting? “Io credevo molto nei talent, ma ora non ci credo più tanto perché sono parecchio cambiati rispetto alla loro origine risalente ad anni fa. Adesso capita che non sia più la bravura e nemmeno l’originalità di un artista a venire premiata. A volte noto che, in tali contesti, si cerca il gossip e si porta avanti chi maggiormente sta simpatico al pubblico… o forse neanche sanno cosa cercano dai partecipanti e lasciano che sia il fato a tirare le somme. Io invece sono fermamente dell’avviso che ci debba essere meritocrazia e che i bravi vadano premiati e non, invece, sottoposti a un giudizio basato appunto sulla simpatia o sull’antipatia del pubblico”.   

C’è qualche cantante che consideri un “mostro sacro” e ci sono alcuni artisti con i quali ti piacerebbe collaborare e incidere un feat. (e, in caso di tua risposta affermativa, per quale loro peculiarità li stimi)? “Il mio idolo è Marco Mengoni, mi piace molto come artista ma non solo su questo fronte… ne apprezzo ossia anche il carisma e la professionalità e credo che, ad oggi, lui sia al primo posto tra le voci maschili italiane”.

Pensi che esista il destino e, se sì, secondo quali termini? “Sì, io ho idea che esista il destino e anzi sono del parere che il destino sia già scritto per ognuno di noi, ma che ciascuno di noi possa comunque contribuire a metterci del proprio nel quotidiano… e chissà che, qualora ci venga riservato qualcosa di negativo, si riesca a cambiarlo in meglio – la speranza, secondo me, va a braccetto proprio con il destino”.

Infine, prima di salutarci, vuoi anticiparci se hai delle novità in cantiere a stretto giro e taluni eventuali progetti a più lungo termine? “Ho tantissimi bei progetti in fase di produzione, tra cui alcuni brani inediti e anche la rivisitazione di qualche mia prima canzone… e poi talune creazioni musicali no profit e tantissime altre novità ancora che, tuttavia, attualmente non mi è concesso rivelare. Giulia, grazie davvero di cuore di tutto!”.

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