Copiamo da Wikipedia: I muschi sono piccole piante prive di tessuto vascolare appartenenti alla divisione Bryophyta, che conta circa 10.000 specie diffuse in tutto il mondo. I muschi evocano la libertà della vita bucolica, anche se Google sembra vedere la questione in termini leggermente meno poetici: è un dato di fatto che, come segnalato nel forum ufficiale, cercando la parola muschi su Google attualmente (al momento in cui scriviamo, 19 febbraio 2020) esca fuori un sacco di pornografia.
Alla faccia della ricerca scientifica, insomma.
La ricerca incriminata
La ricerca “muschi” è ovviamente riservata ai soli adulti, e per dovere di cronaca abbiamo pensato di salvarla su Archive.is (clicca solo se hai 18 anni ed hai già dato il primo bacio, altrimenti lascia stare) (ammesso che non la rimuovano nel frattempo). A seconda della posizione geografica, inoltre, sembra che vengano mostrati risultati diversi tra loro, come è possibile notare anche in altri casi (e come chi fa SEO tipicamente sa bene). Quindi se provate a fare questa ricerca, ad oggi, potreste vedere foto di peni e vagine esplicite, unite a foto di smartphone di una nota marca (?), foto di muschio di vario genere (ovviamente) e via dicendo.
Selezionando l’opzione Safe Search, ovviamente, si vedranno solo foto di muschi filtrando i risultati espliciti, per chi non avesse voglia di vederli o volesse evitare situazioni imbarazzanti con amici o parenti, o magari in ufficio nel caso di PC pubblici o condivisi.
Google da sempre cerca il massimo matching tra ciò che l’utente vuole e ciò che gli farà vedere, ma in questo caso (crediamo) si sono fatti prendere un po’ la mano…
Il motivo sembra legato all’ambiguità della ricerca, visto che muschi è sia il plurale di muschio che, in tedesco, un termine per indicare micio, ovvero pussy (e chiunque cerchi cose del genere su Google o su altri siti dovrebbe sapere bene di che parliamo). Molto probabilmente si tratta di un bug di Google, che sarà presto risolto e non ci penseremo più: ma forse dovremmo mettere in dubbio l’assioma (che accettiamo tutti) sul fatto che Google sappia davvero tutto. Anche se, probabilmente o “inconsciamente”, sa come seguire un trend, e non solo in ambito aziendale.
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