Ferrara Buskers Festival – Intervista al cantautore dianese Simone Alessio, in arte Garibaldi 

Oggi la blogger, poetessa e fotografa d’arte Giulia Quaranta Provenzano ci propone un focus sul cantautore Simone Alessio, in arte Garibaldi. Occasione dell’intervista è la partecipazione del trentaquattrenne dianese al Ferrara Buskers Festival che si terrà dal 23 al 27 agosto p.a.

Il Ferrara Buskers Festival è molto più di un festival della musica, è infatti unione tra culture e artisti di tutte le nazioni… e ciò lo ha capito bene Gianna Nannini ad esempio, la quale ha dichiarato: “Mi piace essere stata ospitata al Ferrara Buskers Festival. Questa musica è innovativa, c’è bisogno della strada ed è bello contaminarsi” [clicca qui https://www.ferrarabuskers.com/].

Girare per il festival degli artisti di strada numero uno al mondo che, dal 1988, anima il centro storico di Ferrara con cinque giorni di musica nonché di giocoleria e arte varia è un viaggio, un’esperienza in cui a ogni passo puoi scoprire una realtà nuova e tra queste vi è quella di Alessio Simone, in arte Garibaldi che conosco da quando eravamo poco più che bambini e che ho avuto il piacere di intervistare [clicca qui https://instagram.com/iosonogaribaldi?igshid=MzRlODBiNWFlZA==]. A seguire la nostra chiacchierata.

Ciao Simo, anzi Garibaldi e ben ritrovato! Dal 23 al 27 agosto parteciperai alla 36esima edizione consecutiva del Ferrara Buskers Festival, il festival di artisti di strada più grande e antico al mondo [clicca qui https://instagram.com/ferrarabuskersfestival?igshid=MzRlODBiNWFlZA==] e dunque ti chiedo subito che cosa significa per te esservi stato invitato (e ciò nientemeno che direttamente dalla presidente Rebecca Bottoni – clicca qui https://instagram.com/rebecca.bottoni_7?igshid=MzRlODBiNWFlZA==).

Ciao Giulia! Partecipare al FERRARA BUSKERS FESTIVAL, per me, è – oltre che un grande onore – una grandissima soddisfazione… credo che sia una delle più interessanti manifestazioni al mondo sia per quanto concerne quello che offre sia per il bellissimo messaggio che trasmette. Tale festival è nato da una meravigliosa idea di Stefano Bottoni, esso nobilita l’arte di strada che è la più autentica, la più meritocratica e la più emozionale a mio parere. Il Ferrara Buskers Festival attira artisti e pubblico da tutto il mondo e mi avrebbe senz’altro fatto molto piacere andarci come spettatore, quindi figuriamoci in altra veste… ed ecco che le mie scelte vere e sempre umane, in controtendenza con la contemporaneità e la maggioranza delle persone, dunque spesso criticate mi hanno portato invece a poterlo vivere come ospite. Con Rebecca Bottoni ci siamo sentiti telefonicamente e siamo subito entrati in sintonia, non la conosco ancora personalmente però mi ha trasmesso tantissimo amore proprio per l’arte e per tutto quello che fa. È stata molto gentile e disponibile e ci tengo davvero a ringraziarla di cuore. Con Fabrizio Sodaro, ci esibiremo il 26 e il 27 agosto ossia nelle ultime due giornate del festival ma saremo comunque ospiti della manifestazione già dal primo giorno”.     

Hai affermato: “Ferrara Buskers Festival 2023 è un percorso che parte dalla strada e precisamente da Nizza. Dio solo sa le battaglie che abbiamo fatto, insieme a Fabrizio Sodaro [clicca qui https://instagram.com/fabriziosodarofficial?igshid=MzRlODBiNWFlZA==], su quelle strade e su Piazza Massena. Giornate intere di live al sole, al freddo, al vento. Dio solo sa l’affetto che abbiamo ricevuto. Migliaia di persone che ci hanno ascoltato, seguito, perso treni per noi, fatto video e li hanno girati ovunque… Eh sì, siamo al più importante e antico festival internazionale delle arti di strada – con i migliori artisti provenienti da tutto il mondo”. Come mai avete scelto spesso proprio la Francia, Nice, quale luogo di condivisione della vostra musica col pubblico e come ne siete intimamente tornati ogni volta?

Molti esperti del settore musicale, oltre che il mio produttore, considerano la mia musica internazionale. Spesso mi è stato detto che Russia, Cina e Francia sono mete perfette per il mio tipo di sound Balkan/Folk e perciò – in attesa dell’uscita del mio album – decisi di fare appunto un’esperienza all’estero e il luogo più vicino a dove abito, ovvero in Liguria, è la Francia… venni a conoscenza del fatto che a Nizza c’era un bando regolamentato per gli artisti di strada e, insieme al mio chitarrista Fabrizio Sodaro, ci siamo pertanto proposti e siamo poi stati selezionati. È stata, questa, l’occasione ideale per proporre la mia arte e vedere la reazione di un pubblico proveniente appunto da ogni Stato del mondo. In strada abbiamo conosciuto migliaia di persone e abbiamo ricevuto moltissimo affetto, ci sono stati fatti una miriade di video e mi sono stati inviati messaggi da ascoltatori delle più diverse nazionalità. Via via che passavano i giorni, la nostra esibizione divenne sempre più seguita e si trasformò infine in un vero e proprio concerto. Ricordo benissimo che il sabato e la domenica, alle ore 15, in Piazza Massena montarono l’impianto più potente a disposizione (come se la nostra esibizione fosse quella di una data ufficiale). Ammetto che talvolta ho preso qualche multa per non aver rispettato alcune regole, ma ho sempre rispettato il pubblico. Si fermavano centinaia di bambini, ragazzi e signori di ogni etnia e di ogni classe sociale a condividere con noi l’intero pomeriggio. Per strada sono venuto a conoscenza di tantissime storie e fatto moltissime amicizie… a partire da Chirac che è un uomo senzatetto e sulla sedia a rotelle, che ci segue a tutti i concerti fino a uno dei più importanti uomini della finanza, il quale ci ha invitato a cantare per il Primo Ministro Francese al Monaco Yatch Club. Tutto ciò mi ha dato tanto a livello emotivo e sono certo che mi darà ancora altrettanto, l’arte di strada è vita”.    

Al Ferrara Buskers Festival di quest’anno ci saranno, ad animare le serate che si terranno in tutto il centro storico, più di cento artisti provenienti da tutti i Paese del mondo. Incontrare e poter godere di tanti musicisti, cantanti, giocolieri, pittori, poeti e artisti come te – poter ascoltare, poter osservare, poter dialogare e poterti confrontare con loro – in quale dimensione di desiderio (e chissà se pure di aspettativa) ti proietta e cioè che cosa ti piacerebbe riuscire a comunicare e a trasmettere a coloro che saranno presenti e viceversa che venisse trasmesso e suscitato a te?

La cosa più bella e affascinante di questo viaggio al FERRARA BUSKERS FESTIVAL sarà – senza alcun dubbio – conoscere non solo l’altrui arte, bensì soprattutto le storie dei tantissimi artisti presenti e provenienti da tutto il mondo. Osserverò e assorbirò tantissimo di loro e da loro ma sarò comunque sempre autentico e sincero, fedele a come sono e a cosa sento, spontaneo e senza filtri qual è proprio della mia personalità… e di certo tornerò a casa con l’impagabile entusiasmo per aver fatto amicizia con artisti eccezionali e con la profonda felicità di poterle coltivare tali numerose nuove amicizie intessute… e a casa tornerò altresì con la valigia piena di energia, di emozioni e di storie da raccontare. Come sempre darò tutto me stesso per lasciare qualcosa a chi mi ascolterà e sono sicuro che ne avrò molto in cambio”.      

Al Ferrara Buskers Festival vi saranno talk e laboratori musicali, approfondimenti sull’arte di strada e sensibilizzazione ambientale. Tu quale credi che siano le eventuali differenze e gli eventuali punti in comune e affinità tra la strada appunto, gli stadi e i teatri, gli studi di produzione e di registrazione? Sensibilizzazione ambientale invece, per ciò che ti riguarda, di cos’è sinonimo e a motivo di cosa nonché in quale senso opereresti a suo favore?

Sono a conoscenza di molte iniziative che si svolgeranno parallelamente al FERRARA BUSKERS FESTIVAL e, essendo ospite di questa bellissima manifestazione, avrò il piacere di parteciparvi attivamente. L’arte di strada credo che sia un’ottima “palestra”  per gli artisti poiché lì non si hanno sovra-strutture e (non è sostenibile avere) nemmeno filtri, non è importante chi si è ma semplicemente quello che si trasmette a chi si ferma ad ascoltare e a osservare. Io sono del parere che proprio la strada aiuti a interagire a livello emozionale con il pubblico, creando un legame diretto tra artista e pubblico appunto. L’artista, in strada, non è (posto e non si pone) su un piedistallo ma è sul medesimo piano di coloro che lo ascoltano e dunque si crea – tra le parti – uno scambio energetico pazzesco. Personalmente do sempre tutto me stesso in ogni contesto, sia sul palco che in studio e in strada. Per quanto riguarda la sensibilizzazione ambientale, ho idea che sia molto importante l’educazione del singolo… educare e sensibilizzare le persone al rispetto per l’ambiente, sono dell’avviso che sia una delle molte strade giuste che il Ferrara Buskers Festival ha intrapreso e l’appoggio totalmente  tant’è io (sebbene nel mio piccolo) ho rispetto del mondo che ospita questo mio passaggio terreno”.

Di te è stato scritto: “Simone Alessio, in arte Garibaldi, è un cantautore ligure con sonorità Balkan/Folk. Il suo sound unisce la musica elettronica a quella balcanica e popolare, i suoi testi hanno sfumature ironiche e filosofiche”. Ebbene, ti trovi in tale definizione dei tuoi versi e soprattutto l’ironico che forse più apprezzi quali sfumature e accento ha (è ossia divertito, scherzoso, beffardo, burlesco, canzonatorio, derisorio, irridente, sarcastico, sardonico, caustico o come)? Inoltre la filosofia, la tua attività spirituale più peculiare a quali ambiti ritieni e senti essere particolarmente sensibile e su quali idee si basa e prende avvio? Sono sempre stato una persona autoironica, molto riflessiva e solitaria e questo si ripercuote nei miei testi che sono la risposta ad alcune domande che mi sono fatto nei momenti di solitudine e di ricerca interiore [clicca qui https://ilgiornale.artestv.it/2022/04/08/musica-intervista-al-cantautore-dianese-simone-alessio-in-arte-garibaldi/ e https://ilgiornale.artestv.it/2022/04/10/musica-seconda-parte-dellintervista-a-simone-alessio-in-arte-garibaldi/]. Io sono un artista della “sintesi” e amo trattare argomenti impegnativi, spesso la mia arma è proprio l’ironia. Sì, a volte mi prendo in giro così come tuttavia – in ogni mio brano – cerco sempre di dare un risvolto positivo alle questioni che affronto e un input propositivo a chi mi ascolta. La mia parte filosofica è alimentata dal desiderio di una mia evoluzione personale di pensiero, a un certo punto della mia vita ho sentito l’esigenza di isolarmi (parzialmente) e di rispondere a talune voci interiori”.   

È già stato infine anticipato che al Ferrara Buskers Festival presenterai il tuo disco in prossima uscita. Per quale motivo hai deciso per l’appunto di presentare in anteprima, ivi, diversi brani del tuo nuovo album e che cosa risuonava prima e che cosa risuona ora nella tua anima tanto da aver voluto e volervi dare fiato e sfiato nel suddetto inedito disco?

Il mio nuovo album è ormai pronto e sono veramente soddisfatto del risultato finale. A livello musicale è stato fatto un lavoro magistrale da parte del Maestro Umberto Iervolino [clicca qui https://instagram.com/uiervolinno?igshid=MzRlODBiNWFlZA==] e di tutti i musicisti che vi hanno collaborato mentre, a livello testuale, ogni singola parola è frutto di una mia ben precisa ricerca interiore. Uno dei miei principali obiettivi è quello di lasciare una traccia artistica di me e del mio passaggio su questa Terra il più fedele possibile alla mia persona… e, specialmente da tale punto di vista, dal mio disco di prossima uscita mi sento rappresentato a pieno. Al FERRARA BUSKERS FESTIVAL ecco che, ugualmente, vorrei lasciare una traccia vera di me e – dacché sono assolutamente in sintonia con lo spirito della manifestazione – credo che essa sia la migliore occasione che potessi sperare e avere per far ascoltare la mia arte e la mia anima”.    

 

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