La FDA (Food and Drug Administration), agenzia governativa americana per gli Alimenti e i Medicinali, si è scagliata contro l’uso del termine “latte” per la popolare bevanda del latte di mandorla. Secondo il condivisibile punto di vista dell’ente, infatti, non si tratta di vero e proprio latte nè nel caso delle mandorle nè tantomeno in quello della soia (“latte di soia” è molto utilizzato nelle pubblicità, nel marketing e nelle etichette di questi prodotti)
In particolare si vorrebbe vietare di etichettare in questo modo prodotti del genere, proponendo delle linee guida ed una serie di requisiti da soddisfare per poterlo fare lecitamente: il problema sarebbe legato ad una forma di pubblicità ingannevole a danno dei consumatori. Il latte di mandorla – bevanda analcolica dolce realizzata mettendo in infusione le mandorle tritate e spremute – viene utilizzata in alternativa al latte in alcune diete (ad esempio quelle vegane e degli intolleranti al latte di soia) è molto diffusa in Italia soprattutto nelle regioni della Calabria, Campagnia, Basilicata e Puglia.
Non è neanche la prima volta che FDA prende posizioni del genere: nel 2015, ad esempio, si era scagliata contro l’etichettatura di un prodotto chiamato Just Mayo, un tipo di maionese senza uova. L’uso della parola Mayo sarebbe anche qui del tutto improprio, anche perchè – nello specifico delle pubblicità – era accompagnato dalla figura di un uovo (fonte).
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