Siamo stanchi, davvero. Siamo stanchi di leggere l’ennesimo DPCM che si sforza di mostrarsi imparziale e di non “discriminare” chi fa scelte egoistiche e rifiuta i vaccini per le motivazioni più fantasiose o grottesche. Eppure alcune delle istanze in questione (quelle critiche verso le leggi restrittive) sarebbero addirittura corrette, a ben vedere, se solo fossero più ragionevoli e soprattutto in contrapposizione di manifestazioni discutibili da parte dei provax, la parte giusta della storia che finiscono poi col sembrare quella sbagliata – soprattutto quando propinano canzoncine insulse che abbassano ulteriormente la percentuale di vaccinati, se possibile. Vale di più, forse, un novax che continua a criticare governo, matusa e suocere ad oltranza e che almeno si vaccina che uno semplicemente antisociale che rifiuta, semplicemente, qualsiasi cosa, dai vaccini alle mascherine, financo ai contraccettivi. Siamo stanchi e siamo anche un po’ ubriachi di tutto quel vomitare parole su parole, all’infinito.
Il problema di fondo in questo contesto non sono (solo) i novax, in effetti, ma sono anche i media generalisti che lisciano il pelo a chi la pensa in quel modo, un modo di agire che sembra interessante e su cui vale la pena indagare. Non può essere soltanto fame di clickbait, a ben vedere, ma deve per forza esserci dell’altro: usando il rasoio di Occam, pertanto, verrebbe da dire che chi insinua dubbi fin dall’inizio dell’anno sui vaccini e da’ spazio alla narrativa novax in fondo è assillato dal dubbio che potrebbero avere ragione loro. Questo, ben lungi dalla verità a mio avviso, avviene solo perchè, di fatto, queste persone che scrivono i titoloni in cui dovresti (secondo loro) aver più paura del vaccino che di un virus che (lo ricordiamo per gli smemorati) può causare una polmonite bilaterale, sono ancora più confuse di chi poi legge X sul giornale e va in preda al panico a prescindere.
Ho già scritto il mio pensiero sul virus che “buca” i vaccini con le varianti, cosa probabilmente anche vera ma idealizzata, cristallizzata, per non dire resa faziosa da chi deve per forza sostenere che a loro non la si fa, che loro “non credono” nei vaccini (e poi credono in un Dio mangiaspaghetti, magari), come se i vaccini fossero questione di credenza. A questo siamo arrivati, al complottismo che risponde ad un’esigenza mistica, senza il quale tantissime persone tornerebbero nell’anonimato in cui hanno sempre vissuto e che, va detto, il governo e le orde di virologi egotisti hanno la colpa non indifferente di non essere riusciti a convincere.
Molti giornalisti non sono novax ma sono spaventati, e credono realistica o approcciano con possibilismo alla narrativa novax: per quello poi scrivono di Ciccio Pasticcio a cui il vaccino secondo lui “ha fatto male”, e Ciccio Pasticcio fino al 2019 di medicina ne sapeva ben poco, magari fumava e beveva a dismisura pure. Eppure non conta nulla, per lo stesso motivo per cui ci sono quelli “bravi col computer” che sono spesso equiparati ai laureati in informatica, giusto?
Quelli che ripubblicano ed amplificano certe amenità e gli danno spazio, in sostanza, sono secondo me parzialmente convinti che i novax possano avere ragione, che i vaccini siano inutili anche perchè l’ultimo DPCM si sforza di essere “equo” e per sembrare imparziale e non skiavo delle multinazzionali tratta i positivi vaccinati o meno allo stesso modo. Un assurdo che finisce per portare anche i più ragionevoli fuori da qualsiasi dibattito sensato (e anche qui viene in mente Nanni: il dibattito noooo). E fin quando metteremo le due cose sullo stesso piano utilizzando contrapposizioni odiose (no davvero, non basta più dire che “la scienza non è democratica”: vi risponderanno ad oltranza che a loro non la si fa, e che loro odiano la scienza) e balletti ameni, non usciremo indenni da questa storia della pandemia, destinata a durare ancora per non si sa bene quanto.
Del resto, se cercassimo una ragione chiara del perchè bracci di silicone e amenità varie trovino così tanto spazio nel dibattito pubblico (il dibattito noooo, avrebbe ribadito Nanni Moretti), tali motivazioni sembrano risiedere nella psicologia inconscia ed impaurita (difficile da rilevare e da ammettere, ma così sembrerebbe) di chi scrive titoloni e polemizza a caso coi vaccini, non potendo farlo contro un virus senza passare per scemo del villaggio. Ed è così che ci addentriamo nei meandri della mente umana, provando a tirare fuori dal nostro inconscio una convinzione che si è sedimentata nell’animo di molti, ovvero che i vaccini non servano (il che è falso, perchè basta guardare i numeri sui decessi senza essere faziosi) e che semplicisticamente “moriremo tutti”, allegria, cosa che ricorda i peggiori b movie sui quali il più delle volte ridevamo, fino a qualche anno fa. Ai novax sembra del resto piacere crogiolarsi nella negatività ad oltranza, probabilmente per ragioni legate alla distinzione tra fortunati e sfortunati che psicologi come Wiseman hanno proposto (studiare psicologia è un toccasana, in questi tempi cupi). Lacan e Freud, nel vedere quanto sta succedendo oggi, avrebbero molto da raccontare, da rivedere e di che scrivere.
La narrazione novax è infida da vari aspetti, e non andrebbe dimenticato che deriva da quella complottistica cara a Donald Trump e in voga fin dall’11 settembre 2001: la logica del negazionismo sfrontato, in sostanza, che all’epoca sembrava puro folklore made in USA e che oggi viene rivalutata anche in Europa, la quale fa finta di accorgersene soltanto adesso (lettura consigliata: La Q di Qomplotto). La stessa logica che fa emergere fascismi di ogni genere, logiche personalistiche addirittura mascherate da “anarchismo”, l’ultimo baluardo credibile fino al 2019 crollato miseramente e anch’esso contaminato dal virus dell’egoismo e dell’intolleranza. Siamo – forse – ancora in tempo per farci qualcosa.
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